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Negozi anche online. Perché adesso conviene?

30.10.2020

Negozi anche online. Perché adesso conviene?

30.10.2020

Negozi anche online. Perché adesso conviene?

Per avere polso di quanto negli ultimi mesi il mondo degli acquisti online abbia fatto un balzo in avanti, basta dare uno sguardo ai dati emersi nello Shopping Index di Salesforce, uno dei report più autorevoli in materia. La multinazionale di cloud computing, infatti, rileva ogni anno l’andamento reale degli acquisti online, analizzando i dati che emergono dalla piattaforma Commerce Cloud. Se già nel primo trimestre 2020 si registrava una crescita significativa (+20%), da marzo a maggio le vendite in rete hanno raggiunto quota +71% rispetto allo stesso periodo del 2019, battendo ogni record precedente (la prima edizione dello Shopping Index risale a sette anni fa)

Di fatto in periodo lockdown e post lockdown non sono solo gli acquisti ad essere aumentati. Nel secondo trimestre anche gli altri parametri di interazione con gli utenti hanno riscontrato tassi di crescita impressionanti rispetto a quelli osservati a partire dal 2013: il traffico sui siti è aumentato del +37%, così come il tasso di conversione (+35%) e l’entità della spesa sostenuta dagli utenti (+34%).

Una nota interessante riguarda i siti che offrono opzioni di acquisto online e di ritiro presso il punto vendita: questi ultimi registrano le migliori performance, con ricavi che nel secondo trimestre totalizzano il +127% rispetto al 2019. A parità di analisi, i siti web di punti vendita che non rendono disponibile la possibilità di ritirare fisicamente la merce acquistata sono cresciuti soltanto del 54%.

I settori merceologici più interessati dal boom di acquisti online sono quelli legati alla casa e all’alimentazione: primi tra tutti i beni essenziali, che comprendono cibo, articoli per la cura della persona e altri normalmente reperibili nei negozi alimentari. Gli acquisti digitali di questa categoria di merce continuano a salire, tanto da aver registrato un aumento del 154% rispetto al 66% della spesa destinata ai beni non essenziali.

Stando ai dati, ora più che mai strutturare il proprio store anche online conviene. L’investimento iniziale, soprattutto in questo periodo, può essere ammortizzato e fatto rientrare in tempi brevi.

#ecommerce
#shoppingindex
#pagamentidigitali
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Riassunto delle proposte di riforma per un’economia cashless

30.10.2020

Riassunto delle proposte di riforma per un'economia cashless

30.10.2020

Riassunto delle proposte di riforma per un'economia cashless

La scorsa legge di bilancio attuata dal Governo italiano mostra una decisa spinta a favore della transizione verso l’economia senza contante, soprattutto nel canale fisico e anche per somme di piccola entità, con l’introduzione di misure fiscali attrattive sia per gli esercenti che per i consumatori. Sono gli stessi numeri dei pagamenti elettronici a suggerire questa direzione, dal momento che la modalità di transazione digitale cresce a un ritmo del 10% annuo, incontrando sempre più le abitudini degli italiani.

Abitudini che, peraltro, hanno riscontrato un’impennata naturale nel periodo del lockdown e che si sono confermate anche nei mesi successivi. Nell’elaborazione di nuove iniziative a favore dei pagamenti elettronici presso gli esercenti fisici, gli esperti hanno tenuto conto, fra gli altri elementi, di un paradosso tutto italiano: nonostante sul territorio nazionale si registrino circa 52.000 POS ogni milione di abitanti – una delle percentuali più alte al mondo – l’Italia risulta terzultima in Europa nel loro utilizzo. Dunque, i mezzi ci sono, ma serve renderne appetibile l’uso. Per incentivare gli acquisti tramite POS sono state promosse o sono in fase di approvazione alcune misure che, se da un lato chiedono un piccolo sforzo iniziale al consumatore, dall’altro garantiscono significativi rimborsi.

 

Riassumiamo di seguito le principali proposte di riforma per dare impulso all’economia cashless:

  • Cashback: la misura del valore di 3 miliardi di euro e già finanziata dal Decreto Legge di agosto per 1,75 mld entrerà ufficialmente in vigore dal 1° dicembre 2020. Prevede un rimborso del 10% sulle spese effettuate con pagamenti elettronici. La restituzione, che ipoteticamente partirà da giugno 2021 e sarà in moneta (non in crediti fiscali), osserverà le seguenti condizioni:
    • verrà effettuata su un massimale di 3.000 euro l’anno, 1.500 per semestre, con un recupero massimo annuale di 300 euro
    • sono esclusi i pagamenti da E-commerce
    • per accedervi dovranno essere compiute almeno 50 operazioni per semestre
    • per ottenere il cashback, sembra sarà necessario legare carta o App di pagamento e codice fiscale alla App IO.it, dove si specificherà l’Iban di destinazione
  • Supercashback: misura che premierà i 100mila italiani che avranno effettuato più operazioni cashless nello stesso periodo. La soglia dell’accredito sarà fissata a 3.000 euro annui e 1.500 per semestre. Vediamo le condizioni:
    • non ci sono limiti di spesa o limiti su settori merceologici ma una soglia di ingresso di almeno 100 transazioni in un anno
    • la misura potrà essere abbinata al rimborso tramite cashback, portando il contribuente che partecipa al piano cashless e che rientra nei 100mila superutilizzatori a ricevere un massimo di 3.300 euro
  • Lotteria degli scontrini: per questa iniziativa, la cui data di partenza è fissata per il 1° gennaio 2021, sono stati stanziati 50 milioni e previsti premi a estrazione fino a 5 milioni di euro. Le estrazioni avvengono sulla base dello scontrino emesso in negozi fisici e in modalità dematerializzata. Anche in questo caso, per favorire gli acquisti sul canale fisico, non risultano inclusi nell’iniziativa gli scontrini derivanti da transazioni E-commerce. Maggiori informazioni sulla lotteria nella newsletter del prossimo mese, non perdertela!

 

Delle ultime due misure che completano il ventaglio di iniziative a favore degli acquisti senza contanti abbiamo già parlato negli ultimi numeri, ma torniamo a ripeterle sinteticamente:

 

  • Limite al contante: dal 1° luglio 2020 il limite di pagamenti in contanti si è abbassato a 1999.99 euro; dal 1° gennaio 2022 scenderà ulteriormente a 999.99 euro.
    Bisogna aggiungere che è in una fase di discussione preliminare tra governo e operatori l’azzeramento delle commissioni sui pagamenti di piccola entità.
  • Credito d’imposta del 30% sulle commissioni: questa misura è riservata alle attività di impresa, arti o professioni che abbiano fatturato meno di 400.000 euro nella forma di un parziale rimborso sulle commissioni addebitate ai pagamenti effettuati con bancomat o carta.
#cashless
#cashback
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Spesa online con i (nuovi) Buoni Pasto elettronici: AMoneyWEB integra DAY, PELLEGRINI e CIR

30.10.2020

Spesa online con i (nuovi) Buoni Pasto elettronici: AMoneyWeb integra DAY, PELLEGRINI e CIR

30.10.2020

Spesa online con i (nuovi) Buoni Pasto elettronici: AMoneyWeb integra DAY, PELLEGRINI e CIR

Da oggi le possibilità di spesa online attraverso la piattaforma AMoneyWeb si ampliano. Sui siti web che utilizzano questo sistema sarà, infatti, possibile fare acquisti con i ticket restaurant elettronici di Edenred e anche con i buoni di Day, Pellegrini e Cir, aggiunti di recente al gateway E-commerce di Argentea. 

Si tratta di una novità molto interessante per i gestori dei siti web E-commerce e, di riflesso, anche per tutti gli utenti affezionati alla spesa digitale. Quella che già a fine febbraio – quando AMoneyWeb ha iniziato a supportare i buoni di Edenred – appariva come una rivoluzione virtuosa, oggi si è trasformata in una realtà consolidata e di successo. In un periodo in cui buona parte dei lavoratori è operativa in smart working, infatti, la possibilità di usufruire dei buoni pasto per fare la spesa è un’alternativa preziosa e altamente apprezzata. Senza contare che è anche un’ottima soluzione per non lasciare inutilizzato il benefit rappresentato dal buono pasto. A guardare i numeri in crescita del settore food online, non stupisce che altre importanti realtà erogatrici del servizio di buoni pasto elettronici abbiano scelto di integrarsi alla piattaforma di Argentea. La lista di motivi per scegliere di gestire il proprio sito E-Commerce attraverso AMoneyWeb si allunga.

Da oggi le possibilità di spesa online attraverso la piattaforma AMoneyWEB si ampliano. Sui siti web che utilizzano questo sistema sarà, infatti, possibile fare acquisti con i ticket restaurant elettronici di Edenred e anche con i buoni di Day, Pellegrini e Cir, aggiunti di recente al gateway E-commerce di Argentea.

Si tratta di una novità molto interessante per i gestori dei siti web E-commerce e, di riflesso, anche per tutti gli utenti affezionati alla spesa digitale. Quella che già a fine febbraio – quando AMoneyWEB ha iniziato a supportare i buoni di Edenred – appariva come una rivoluzione virtuosa, oggi si è trasformata in una realtà consolidata e di successo. In un periodo in cui buona parte dei lavoratori è operativa in smart working, infatti, la possibilità di usufruire dei buoni pasto per fare la spesa è un’alternativa preziosa e altamente apprezzata. Senza contare che è anche un’ottima soluzione per non lasciare inutilizzato il benefit rappresentato dal buono pasto. A guardare i numeri in crescita del settore food online, non stupisce che altre importanti realtà erogatrici del servizio di buoni pasto elettronici abbiano scelto di integrarsi alla piattaforma di Argentea. La lista di motivi per scegliere di gestire il proprio sito E-Commerce attraverso AMoneyWeb si allunga.

#AMoneyWeb
#ecommerce
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La novità per le transazioni contactless scatterà dal 1° gennaio 2021

06.10.2020

La novità per le transazioni contactless scatterà dal 1° gennaio 2021

06.10.2020

La novità per le transazioni contactless scatterà dal 1° gennaio 2021

L’utilizzo del contactless non sta solo sostituendo i pagamenti con carta tradizionali – quando viene cioè inserita fisicamente nel POS – ma sta anche accaparrandosi quelli di minore importo, solitamente effettuati in contanti.

Questo è testimoniato dal fatto che lo scontrino medio di chi ha pagato contactless è stato di 42 euro nel 2019, in diminuzione rispetto ai 45 dell’anno prima, secondo i dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano. 

Fino ad ora chiunque si sia trovato a pagare una somma del genere, ha dovuto però inserire il PIN della propria carta, in quanto il limite massimo di una transazione è fissato 25 euro. Dal primo gennaio 2021 questo non sarà più necessario.

Dal nuovo anno Bancomat, Mastercard e Visa, al fianco di tutti i principali player del settore dei pagamenti, avvieranno infatti un progressivo aumento della soglia per pagamenti contactless a 50 euro. Nonostante servirà del tempo affinché tutti gli istituti di credito attivino la nuova modalità senza Pin, questa novità sarà un allettante stimolo all’adozione dei pagamenti elettronici. Evitare di toccare il POS e di digitare il PIN, del resto, rappresenta anche una sicurezza in più contro il contagio da coronavirus, tanto che nei mesi scorsi alcuni Paesi europei come Finlandia e Paesi Bassi avevano già innalzato la soglia a 50 euro.

Dal punto di vista tecnologico, il sistema dei pagamenti italiano sembra pronto ad assorbire l’incremento. Sempre secondo i dati del Politecnico di Milano, nel 2019 il numero di terminali POS per l’accettazione dei pagamenti con carta in Italia ha raggiunto quota 2,17 milioni, nel 90% dei casi già abilitati all’accettazione del contactless. 

La novità non riguarderà comunque tutti i Paesi europei, che su questa soglia si muovono in ordine sparso. Al 2019, secondo la piattaforma di dati presieduta da Statista, quindici Paesi avevano delineato una soglia di 20 euro o inferiore, mentre sei nazioni permettevano già di pagare senza PIN anche oltre i 30 euro (il limite più alto era quello danese con 47 euro).

In definitiva, un nuovo punto a favore del pagamento “senza contatto” che, se già prima della pandemia stava riplasmando le abitudini di consumatori e commercianti, ora più che mai è avvertito come un’esigenza improrogabile. E a quanto pare il messaggio è passato anche ai Governi.

#contactless
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#transazioni
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L’Agenzia delle Entrate ha definito le procedure per ottenere il 30% delle commissioni per i pagamenti elettronici

06.10.2020

L’Agenzia delle Entrate ha definito le procedure per ottenere il 30% delle commissioni per i pagamenti elettronici - retail

06.10.2020

L’Agenzia delle Entrate ha definito le procedure per ottenere il 30% delle commissioni per i pagamenti elettronici - retail

Il 60% delle operazioni di pagamento in Italia avviene con il contante. Nonostante la percentuale sia in continua discesa – nel 2010 era del 77% secondo i dati di Statista – il Governo ha introdotto una serie di incentivi per velocizzare il passaggio a modalità di pagamento elettroniche, tra cui un bonus per acquisti con carta di credito o bancomat.

Le imprese o i professionisti potranno, infatti, beneficiare di un credito d’imposta del 30% sulle commissioni addebitate per le transazioni mediante pagamenti elettronici tracciabili.

La misura è entrata in vigore il 31 luglio, ma solo un mese dopo, il 31 agosto, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto il codice tributo (6916) per l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta nei modelli F24. L’agevolazione è destinata agli imprenditori o lavoratori autonomi che, nell’anno precedente, hanno avuto ricavi inferiori a 400mila euro e che hanno pagato le imposte in Italia.

Gli operatori che mettono a disposizione i sistemi che consentono il pagamento elettronico (non solo con carte ma anche con NFC o app come PayPal) devono inviare all’esercente, entro il giorno 20 del mese successivo al periodo di riferimento, l‘elenco delle operazioni di pagamento, il valore delle stesse e un prospetto delle commissioni addebitate. Una volta richiesto il beneficio e ottenuta la conferma da parte dell’Agenzia delle Entrate, i contribuenti devono conservare tutti i documenti che riguardano le commissioni addebitate per almeno 10 anni, nel caso debbano esibirli durante accertamenti fiscali.

Per maggiori informazioni consultare la sezione dedicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

#commisioni
#creditodimposta
#pagamentidigitali
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L’evoluzione degli Alternative Payments

08.07.2020

L’evoluzione degli Alternative Payments

08.07.2020

L’evoluzione degli Alternative Payments

I nuovi sistemi di pagamento promettono di semplificare la vita agli utenti, aumentando la sicurezza delle transazioni.

Il mondo dei sistemi di pagamento è protagonista di un processo di rivoluzione inarrestabile. Se un numero crescente di utenti sceglie di abilitare tipologie di pagamento innovativo anche entro i confini nazionali lo si deve alla loro facilità d’uso, alla semplificazione che mettono in atto e all’immediatezza che garantisocno. Proprio per soddisfare queste esigenze sono stati creati sistemi di pagamento come Alipay, We Chat, Satispay, Amazon Pay e tanti altri. Si tratta di soluzioni alternative, anche note come “Alternative Payments”, che si stanno affermando sempre più sia in termini di bacino d’utenza che di diffusione geografica.

Anche Argentea, tramite la soluzione AMoneyAP, ha deciso di offrire un’esperienza di acquisto nuova. Il sistema si basa sull’utilizzo di un terminale POS fisico. In estrema sintesi, il Cliente si reca alla cassa per pagare e comunica all’operatore il desiderio di farlo con il suo canale di Alternative Payment. Il cassiere gli indica il terminale POS già impostato con un QR Code visualizzato sul display. Il Cliente inquadra il QR Code con la sua APP, effettua eventualmente quanto richiesto sul suo smartphone, e in pochi secondi riceve la copia dello scontrino di pagamento. L’estrema semplicità del processo e l’avanguardia che offre rendono l’esperienza di acquisto dell’utente particolarmente soddisfacente.

Interessanti anche le proposte di Alternative Payment firmate Satispay. La prima è la modalità Match Amount, che mette in campo una user experience davvero particolare: il negozio XY comunica al server di Satispay di essere in attesa di un pagamento; l’utente proprietario di wallet Satispay geolocalizza sulla propria APP Satispay il negozio XY e lo identifica come destinatario del pagamento; lo stesso utente digita manualmente l’importo sulla propria APP e conferma l’invio del pagamento dell’importo appena inserito e destinato al negozio; il server di Satispay recepisce la richiesta ed effettua un “match” a livello di importo e di destinatario del pagamento, concedendo la sua autorizzazione; a questo punto il server di Satispay restituisce esito positivo alla cassa del negozio. L’unica criticità di questo comodo metodo di pagamento si presenta nei punti vendita che hanno più di una cassa, in quanto, non essendo tracciato il numero della cassa che effettua la richiesta, questa arriva a nome di un negozio generico e potrebbe causare sovrapposizioni. Per ovviare a questa problematica, Argentea ha introdotto un controllo a livello server che impedisca che vi siano due richieste effettuate da più di una cassa dello stesso importo e nello stesso intervallo di tempo.

La seconda modalità di Alternative Payment di Satispay è definita del “QR Code dinamico”. Si tratta di una nuova user experience pensata per permettere maggiore sicurezza e per ricevere pagamenti anche in ambiti non presidiati come totem, casse automatiche o vending machine.

In sintesi, la cassa del negozio XY comunica al server di Satispay di essere in attesa di un pagamento; il server Argentea costruisce il QR Code da inviare alla cassa comprensivo dell’Identificativo del destinatario del pagamento e dell’importo da pagare; il QR Code dinamico costruito dal server Argentea viene visualizzato sul display del terminale POS (alternativamente può anche essere visualizzato su un visore adatto rivolto verso il Cliente); l’utente proprietario di wallet Satispay inquadra il QR Code visualizzato sul display del POS e conferma la disposizione di pagamento; il server di Satispay recepisce la richiesta di pagamento completa dell’Identificativo del destinatario di pagamento e concede la sua autorizzazione restituendo l’esito positivo alla cassa del negozio. Questa modalità coinvolge il terminale POS ma è molto più sicura e innovativa.

Argentea ha integrato anche altri “Alternative Payments” oltre a Satispay: BancomatPay, Alipay, WeChat, AmazonPay, Tinaba, DropPay.

#AlternativePayments
#AMoneyAP
#pagamentidigitali
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Progetto Celiachia: Argentea per i prodotti gluten free

08.07.2020

Progetto Celiachia: Argentea per i prodotti gluten free

08.07.2020

Progetto Celiachia: Argentea per i prodotti gluten free

Aumentano le regioni italiane che attivano un budget mensile per l’acquisto di prodotti alimentari gluten free. Grazie alla tecnologia Argentea la fruizione è più semplice.

Lombardia, Piemonte, Veneto, Alto Adige, Toscana e Lazio: sono queste le regioni che hanno finora scelto di accordare un sostegno concreto a chi soffre di celiachia. 

Nello specifico, fornendo un budget mensile per l’acquisto di prodotti alimentari concessi dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN), spendibile in farmacie, negozi specializzati e supermercati che aderiscono alla convenzione.

E lo fanno grazie ad un servizio digitale semplice e accessibile a tutti. Per averne diritto è sufficiente certificare la patologia presso un Centro di riferimento ospedaliero regionale o un’Agenzia di Tutela della Salute – ATS, recarsi alla ASL di residenza e aderire al servizio. 

Dopo di ciò il plafond mensile dedicato viene caricato sulla Carta Nazionale dei Servizi (la Tessera sanitaria blu), che può essere utilizzata come strumento di pagamento in tutti gli esercizi commerciali convenzionati. Questo servizio permette al soggetto celiaco certificato di acquistare i prodotti gluten free senza dover utilizzare i buoni cartacei.

Per ottenere il bonus è necessario presentare alla Asl il certificato che attesta la celiachia. Successivamente chi ne ha diritto riceve via SMS o via e-mail il codice celiachia (PIN) che assegna il plafond mensile di spesa e abilita la Tessera sanitaria agli acquisti. L’utilizzo del bonus è semplicissimo: il credito viene caricato a distanza ogni mese dalla Regione di riferimento sulla Tessera sanitaria dei beneficiari. 

Quando si fa la spesa in uno dei punti vendita convenzionati al momento del pagamento si presenta la tessera sanitaria e il codice celiachia (PIN). Il terminale Pos Argentea verifica i prodotti rimborsabili e il budget personale disponibile e, fatte le verifiche del caso, rilascia uno scontrino con il saldo del budget mensile.

Si tratta di un sistema che coniuga semplicità e rapidità del pagamento eliminando di fatto l’utilizzo di buoni cartacei. Ecco i principali vantaggi:

  • maggiore libertà nella scelta dei punti vendita e dei prodotti;
  • movimenti tracciati e sicuri sul valore del buono mensile;
  • spese sempre sotto controllo grazie agli scontrini riepilogativi.

Con l’accettazione di questo credito in possesso dei Soggetti Celiaci, Argentea ha arricchito la sua suite, ottemperando a una mission che vede come obiettivo l’evoluzione della digitalizzazione nei sistemi di pagamento e nella facilità della loro abilitazione presso i merchant.

#AMoneyGluten
#GlutenFree
#pagamentidigitali
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AmoneySplit, la soluzione per i pagamenti nei locali

04.06.2020

AmoneySplit, la soluzione per i pagamenti nei locali

04.06.2020

AmoneySplit, la soluzione per i pagamenti nei locali

Il sistema di Argentea intercetta le necessità di esercenti e ristoratori e permette di saldare il conto direttamente al tavolo.

Obblighi e incentivi, linee guida e protocolli. Nel corso delle ultime settimane si sono susseguiti lunghi elenchi di norme e provvedimenti da attuare per limitare il contagio da coronavirus. Imprenditori ed esercenti sono stati travolti da un regime di incertezza e da informazioni talvolta discordanti sulle modalità di ripartenza. A pagarne più di tutti le conseguenze, al momento, sono le strutture ricettive e quelle che più di altre vivono grazie alle relazioni sociali: bar, ristoranti, pub, pizzerie, hotel, B&b hanno dovuto munirsi di pazienza e hanno dovuto investire in dispositivi di protezione per garantire il massimo livello di sicurezza ai propri clienti. Sono state imposte misure di distanza tra i tavoli, dai banconi, nelle toilette e per evitare code e assembramenti.

Dal 18 maggio, quando la tanto attesa Fase 2 è entrata nel vivo, migliaia di locali in tutta Italia hanno riaperto e hanno cominciato a cercare nuove soluzioni per limitare l’impatto del Covid sulla propria attività. Ecco dunque che Argentea, partendo dalle stesse linee guida Inail sui pagamenti (al tavolo e in formato elettronico, se possibile) ha rilanciato il proprio progetto AMoneySplit.

Il sistema è stato pensato proprio per rendere più semplice e funzionale il pagamento del conto al ristorante e nei pubblici esercizi. Con AMoneySplit, i clienti possono effettuare il pagamento rimanendo seduti al proprio tavolo, attraverso un comodo terminale touchscreen. Inoltre potranno scegliere se saldare il totale in un’unica soluzione o permettere ai presenti di pagare ciascuno la propria consumazione. Va da sé che il sistema azzera le code alla cassa e agevola ristoratori e commercianti: essendo impegnati nel servizio non devono insomma preoccuparsi anche della distanza di sicurezza tra clienti. Di più: il sistema AMoneySplit permette più pagamenti contemporaneamente e, ovviamente, riduce il passaggio di contante.

#AMoneySplit
#contiseparati
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Argentea facilita l’incasso dei buoni spesa Covid-19

06.05.2020

Argentea facilita l’incasso dei buoni spesa Covid-19

06.05.2020

Argentea facilita l’incasso dei buoni spesa Covid-19

Migliorare la vita degli esercenti e, di conseguenza, dei cittadini. Argentea si dimostra ancora una volta attenta alle esigenze delle realtà commerciali e delle famiglie italiane agevolando l’incasso dei buoni spesa Covid-19.

Da alcune settimane il governo ha infatti messo a disposizione dei Comuni italiani un primo pacchetto di risorse per far fronte all’emergenza: tra queste c’è il contributo di solidarietà e sostegno alimentare per coloro che sono in gravi condizioni di necessità e bisogno. Va da sé che facilitare l’incasso dei tagliandi ha una valenza economica e sociale che Argentea non ha sottovalutato. 

Per questo ha direttamente verificato con gli emettitori gli accordi di fornitura già siglati con i Comuni.

Nella fattispecie, i buoni cartacei con codice EAN (con commissioni a volte agevolate) possono essere scannerizzati alla cassa dei punti vendita come solitamente avviene per chi ha attivo il servizio di dematerializzazione. Per i buoni pasto elettronici, Argentea ha già interfacciato il protocollo di Edenred, Blu!Ticket e DAY per la gestione delle Carte Nazionali dei Servizi (CNS, che ogni cittadino possiede). L’ultima arrivata, la carta CNS di DAY, è stata integrata dal team agile di Argentea in soli 7 giorni: questa è la forza di un’azienda italiana, snella e pronta ad intervenire anche per le emergenze nazionali.

#AMoneyVas
#Covid19
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Il sistema delle fidelity card e delle App e la loro diffusione in Italia

06.05.2020

Il sistema delle fidelity card e delle App e la loro diffusione in Italia

06.05.2020

Il sistema delle fidelity card e delle App e la loro diffusione in Italia

“Prima di decidere cosa tagliare degli investimenti di marketing, ricordiamoci che ciò che ci salva e ci garantisce il futuro sono le relazioni”.

Lo dice chiaro e tondo la professoressa Cristina Ziliani, responsabile scientifico dell’Osservatorio Fedeltà dell’università di Parma, che analizza dal 1999 le trasformazioni del mondo promozionale e della loyalty. L’esperta cita in particolare una strategia marketing che ha avuto successo anche in un periodo estremamente incerto e complicato come quello causato dall’epidemia di coronavirus. Uno dei colossi mondiali dell’abbigliamento sportivo ha già riaperto l’80% dei suoi punti di vendita in Cina: ha registrato una flessione delle vendite nei negozi ma ha controbilanciato in parte con gli strumenti tecnologici a sua disposizione, grazie al rapporto di fidelizzazione al marchio da parte di clienti e fan. Il risultato? Una crescita del commercio online e delle interazioni sulle app. Insomma, come ha spiegato Ziliani in suo recente articolo, le “relazioni digitali” che la multinazionale aveva avviato “hanno permesso che il legame non si spezzasse”.

Non serve essere esperti di marketing per capire che la brand loyalty contribuisce in maniera determinante al successo di un prodotto (o di un’azienda). Per questo, da anni, oltre la metà delle imprese italiane (il 53%) ha instaurato un programma fedeltà: secondo l’Osservatorio dell’università di Parma, i programmi fedeltà sono più diffusi nel rapporto “business to consumer” (B2C) (60%) che nel “business to business” (B2B) (33%). Il 54% è supportato o consiste esclusivamente in una App e il 56% propone un catalogo premi che i ricercatori dell’Osservatorio definiscono “uno strumento di loyalty tipicamente italiano”. Il dato assoluto delle carte fedeltà risulta comunque rilevante: secondo l’analisi Nielsen, tra il 2018 e il 2019 in Italia sono state attive 22 milioni di carte fedeltà nel canale della Gdo (supermercati e ipermercati).

“È dimostrato che la sopravvivenza e la prosperità nel lungo periodo dipendono dalla capacità di retention – ha spiegato la professoressa Ziliani -. Occorre allora pensare alla crisi adottando la prospettiva della fedeltà, immediata e di medio periodo, dei clienti”. Un’indicazione in più, agli esercenti, per recuperare il tempo perduto o rafforzare la propria fidelizzazione con i clienti. Da tempo anche Argentea si è interrogata sulle svariate possibilità della loyalty e la risposta è stata la soluzione AMoneySmart, con cui velocizzare la fase di check-out nelle casse, offrendo la possibilità di pagare con il proprio smartphone e la fidelity card del negozio. Il retailer potrà attivare e offrire anche funzioni innovative e personalizzabili, come un tetto mensile sui pagamenti effettuabili e un “alert” di avvenuto pagamento per il cliente.

Fonti: Promotion MagazineWhite Paper

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