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E-commerce retail: come accettare tutti i metodi di pagamento online

22.08.2024

E-commerce retail: come accettare tutti i metodi di pagamento online

22.08.2024

E-commerce retail: come accettare tutti i metodi di pagamento online

Accettare i diversi metodi di pagamento online è fondamentale per il retailer che punta a vendere prodotti o servizi via web. Il cliente abbandonerà più facilmente il carrello se la sua modalità di pagamento preferita non sarà a disposizione.

Per accettare i pagamenti, il retailer ha bisogno di un POS. Se gli acquisti avvengono sullo store online, il POS sarà virtuale.

Quali sono gli step che un piccolo retailer deve compiere per implementarlo e far prosperare la sua attività e-commerce?

Metodi di pagamento online: conoscere e anticipare i bisogni degli utenti 

Prima di cominciare, è importante effettuare una ricognizione dei diversi metodi di pagamento online.

Le modalità con cui si paga evolvono nel tempo e quelle più classiche coesistono con quelle più innovative. Tra le tradizionali rientrano le carte di credito e di debito, le carte prepagate, il bonifico bancario, l’addebito diretto. Tra quelle più innovative, i wallet digitali e i pagamenti Buy Now Pay Later.

Meglio farsi qualche domanda, pensando anche e soprattutto al target di riferimento.

Quanto vale in termini di penetrazione, anche rispetto al mercato nazionale, ogni singola modalità di pagamento?

Il BNPL ha senso per aumentare i volumi di acquisto?

L’attività di e-commerce retail parlerà a un pubblico solo nazionale?

Gli utenti potrebbero voler pagare con valute diverse?

Come implementare i metodi di pagamento online in 3 step

Ottenute le risposte, è tempo di procedere all’implementazione.

1. Scegliere il fornitore di servizi 

Il primo passo da compiere è scegliere il fornitore del servizio, per abilitare il gateway di pagamento.

Gli aspetti da esaminare in questa fase sono diversi. In primis, la facilità di integrazione.

Generalmente, l’elaboratore di pagamento fornisce API o plugin predefiniti. Alcuni moduli di pagamento sono predeterminati per i principali Content Management System di e-commerce. Se l’esercente vuole affidare a uno sviluppatore l’integrazione dei sistemi, il fornitore metterà a disposizione specifiche tecniche che rendono possibile la programmazione.

Importante ricordare che gli operatori sono sempre tenuti a rispettare standard di sicurezza imposti dai circuiti internazionali e dallo standard PCI-DSS. Solo così saranno tutelati i dati sensibili trasmessi nell’ambito della transazione, al fine di evitare violazioni di dati e attività illecite.

Attenzione, ai fini della scelta del provider, anche ai costi di configurazione, alla possibilità di accedere a periodi di prova e demo gratuiti, all’assistenza e alla formazione, senza dimenticare di controllare le recensioni ottenute da altri clienti.

2. Integrare il gateway di pagamento

Scelto il fornitore, sarà di tempo di procedere all’integrazione del gateway di pagamento sul sito, nella pagina di check-out, per accettare metodi di pagamento come carte, wallet, account to account.

La scelta sulla tipologia di integrazione influenzerà il modo in cui i clienti effettueranno la transazione.

Il retailer può decidere, ad esempio, di reindirizzare il cliente verso la pagina esterna del provider, in cui l’utente inserirà i dati e in cui eseguirà le procedure di autenticazione. Oppure, può decidere di far restare il consumatore sul sito principale che ospiterà un form di pagamento interno.

E il retailer che non ha un sito? Può accettare i pagamenti digitali abilitando una soluzione Pay by Link, tramite mail, sms o app di messaggistica.

Valutati questi aspetti, si può lasciare spazio all’integrazione di altre funzionalità. Tra le principali, i pagamenti multivaluta, il click and collect (con ritiro in negozio, ndr), la pre-autorizzazione.

E per abilitare una soluzione come il Buy Now Pay Later? Anche in questo caso, i servizi dei principali player BnPl sono spesso pre-integrati sulle piattaforme e-commerce più conosciute. Oppure, seguendo la documentazione, saranno gli sviluppatori a integrare una soluzione che consentirà ai clienti di dividere in rate il pagamento.

3. Testare le soluzioni e abbracciare il nuovo corso

Tutto pronto? Non proprio: è tempo di eseguire i test, al fine di evitare problemi con sistemi o plugin già presenti.

E se tutto va bene, non resta che procedere.

Ma il viaggio nell’e-commerce è appena cominciato, e sarà sempre importante restare aggiornati, formare al meglio il personale e valutare la bontà complessiva della scelta fatta (anche in termini di POS virtuale).

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POS unico: AMoney Suite, la soluzione per tutte le necessità del tuo POS

30.07.2024

POS unico: AMoney Suite, la soluzione per tutte le necessità del tuo POS

30.07.2024

POS unico: AMoney Suite, la soluzione per tutte le necessità del tuo POS

Per retailer e ristoratori sono anni interessanti sul piano delle scelte tecnologiche che possono trainare il business, grazie alla diffusione di innovative soluzioni di POS unico.

Nel mezzo dei cambiamenti di tecnologie, normative e abitudini d’acquisto che stanno stravolgendo il mondo dei pagamenti, gli esercenti hanno bisogno di operare attraverso processi semplici, versatili e integrati, di digitalizzare il più possibile le prassi, di semplificare la vita ai clienti e a chi lavora in negozio e in ristorante. Ma soprattutto, di non ripartire da capo a ogni nuova esigenza: la risposta a questa necessità è una soluzione modulare che permetta di scegliere e aggiungere con facilità tutte le soluzioni di pagamento (e non solo) necessarie con l’evolversi di un’attività.

Il POS unico è molto più che un lettore di carta 

L’evoluzione dei sistemi di pagamento, e il relativo cambiamento di abitudini da parte dei clienti, ha costituito un perno di trasformazione che ha investito in particolar modo i terminali di accettazione. Ma sarebbe riduttivo limitarsi a questo tema, anche perché il rischio è di fare un po’ confusione tra alcuni cardini delle attività commerciali che, in virtù dell’innovazione, stanno cambiando volto.

Spesso, e soprattutto tra i non addetti ai lavori, strumenti come POS e lettori di carta diventano nell’immaginario sostanzialmente interscambiabili, mentre nella pratica il lettore di carte è un componente di un sistema POS, ma non ha lo stesso ruolo di un’intera soluzione point of sale.

Prendiamo il caso di un’azienda che fa solo e-commerce e non ha bisogno di gestire pagamenti in presenza: non avrà bisogno di un lettore carte, ma avrà comunque bisogno di strutturare un hub di pagamento e di servirsi di tool per tracciare le vendite e aggiornare l’inventario.

Occhio anche alla sintesi fra strumenti complementari: come ricordava l’Osservatorio Innovative Payments, “si sta assistendo a un fenomeno di convergenza tra questi due mondi, registratori di cassa e POS, con i primi che stanno gradualmente aumentando la loro integrazione con i sistemi di pagamento e i secondi che vendono integrati di servizi di cassa. Il punto di incontro è rappresentato oggi dalla Smart POS che, in alcune sue accezioni, può sostituire complementare il registratore di cassa.

POS unico: una sola suite, tante soluzioni modulari

Il segreto di una soluzione di POS unico efficace è la modularità, vale a dire la possibilità di aggiungere soluzioni in base ai propri bisogni senza particolari complessità, soprattutto sul fronte setup.

Un buon esempio sono le soluzioni di Argentea per il retail, che strutturano la suite AMoney. I diversi moduli sono concepiti per dare risposte concrete e per contribuire all’erogazione di servizi a valore aggiunto.

AMoneyPay per i pagamenti digitali

Decisamente trasversale è la soluzione AMoneyPay, che coglie un’esigenza comune per i titolari di ristoranti, negozi e supermercati: poter opzionare con facilità il profilo bancario a cui instradare i pagamenti a seconda degli importi, della fascia oraria o di qualsiasi esigenza. Inoltre, la soluzione abilita la ricezione di tutti i pagamenti elettronici, anche quelli più alternativi e compresi i buoni pasto di nuova generazione.

AMoneyPortal per la gestione dei flussi d’incasso 

Il collegamento con il portale dedicato AMoneyPortal consente all’esercente di avere sempre uno sguardo olistico sugli incassi dei diversi punti vendita e in generale sulle forme di pagamento più utilizzate dai clienti.

AMoneySplit per i conti separati in ristorante

Più verticali, ma altrettanto validi come esempio di tool modulari, sono le soluzioni più specifiche per il mondo della ristorazione, come AMoneySplit, che offre al cliente tre diverse opzioni di pagamento per consentire di scegliere tra conto unico, diviso equamente tra i commensali o separato in base ai singoli importi. Modalità diverse di pagamento sono accettate allo stesso tavolo e lo strumento consente di chiudere più tavoli con la medesima transazione.

AMoneyBPE e AMoneyBP per i buoni pasto

Imprescindibili sono anche i moduli per accettare i buoni pasto, come AMoneyBPE e, particolarmente utile in questo periodo di transizione, AMoneyBP, che consente di dematerializzare in cassa il buono cartaceo.

AMoneyGift e AMoneySmart per fidelizzare i clienti

Laddove ci sia uno zoccolo duro di clienti che merita attenzioni speciali o un target emergente da fidelizzare il più possibile, meglio non trascurare le soluzioni che possono aiutare a consolidare il bond tra merchant e consumer. Il riferimento va a AMoneyGift, che consente di attivare direttamente in cassa gift card dagli importi variabili (per clienti B2B o B2C), e AMoneySmart, dedicato alle carte fedeltà.

AMoneyVas per ricariche, bollettini e buoni sconto 

Parlando di servizi ai consumatori, un modulo che può elevare l’offerta del punto vendita è AMoneyVas, che offre ai clienti numerosi servizi terzi, come la possibilità di ricaricare il telefono, di pianificare i saldi di bollette e Pago-Pa, di pagare bollettini postali pre-marcati.

AMoneyWeb per i pagamenti online 

Infine, attenzione anche alle esigenze di chi gestisce un negozio online e vuole uno strumento semplice per gestire i pagamenti: AMoneyWeb consente di gestire tutti i pagamenti dai server sicuri di Argenteae invia e-mail automatizzate per indicare eventuali anomalie o segnalare il buon esito di altri eventi.

Uno sguardo ampio alle esigenze dei clienti – ma anche alle potenzialità del proprio business- è il punto di partenza per elevare gli strumenti di ieri ai bisogni di oggi.

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Tutte le app per il POS che servono nel tuo ristorante

18.07.2024

Tutte le app per il POS che servono nel tuo ristorante

18.07.2024

Tutte le app per il POS che servono nel tuo ristorante

Pagamenti alternativi, conti separati, mance, fidelizzazione: ecco come un POS evoluto eleva l’esperienza di clienti e ristoratori

Le app per il POS servono davvero in un ristorante?

Nel mondo del retail, un ampio numero di professionisti ha compiuto un vero e proprio salto rispetto al passato in termini di passaggio a nuovi metodi di pagamento e, in generale, alla digitalizzazione di numerose attività.

Realtà diverse, come quelle della ristorazione, possono avere esigenze differenti quando si parla di terminali POS, ma la certezza è che si tratta ormai da tempo di un dispositivo che non si limita a elaborare transazioni: funziona sempre più come ecosistema multitasking, ricco di servizi da offrire alla clientela.

Vediamo quali sono le soluzioni e applicazioni che non possono mancare in un POS degno di un ristorante di oggi, in particolare quelle che hanno impatto diretto sulla costumer experience.

Clienti e ristoranti: le esigenze cambiano, il POS cambia 

Basta partire dalle esigenze degli utenti ma, in alcuni casi, anche di quelle del personale.

App POS per i pagamenti alternativi 

Il POS serve in primis a pagare. Sebbene possa sembrare scontato sottolinearlo, deve consentire ai clienti di poterlo fare con la modalità che preferiscono, soprattutto quelle che rientrano nel perimetro dei sempre più diffusi alternative payments . Contactless è la parola d’ordine, in particolare, e basta talora porgere un QR code  per consentire al cliente di effettuare in velocità la transazione (inquadrando lo schermo con la sua app, ad esempio).

App POS per i conti separati

Non può mancare, poi, un’applicazione dedicata allo split del conto, in un’epoca dove a commensali diversi possono corrispondere, oltre che portate varie, anche metodi di pagamento differenziati. Il ricorso al pagamento alla romana non ha più senso, meglio ancora se i clienti possono far da sé con un POS mobile, direttamente al tavolo.

App POS per i buoni pasto

Un’attenzione speciale va riservata anche ai lavoratori che, godendo del ticket offerto dall’azienda come sostitutivo del servizio mensa, vorranno pagare i pasti proprio con quello. Un tema che interessa in particolare i ristoranti che gravitano in zone ricche di uffici e aziende.

Il POS deve embeddare moduli che garantiscono la lettura della card elettronica di cui dispone il lavoratore, essendo diventato il ticket negli anni sempre più digitale. Oppure, nel caso in cui il consumatore utilizzi il buono cartaceo, l’applicazione giusta ne consente la dematerializzazione in cassa, facilitando anche il lavoro dell’esercente che in passato era tenuto a conservare i tagliandi.

App POS per carte fedeltà e gift card 

I clienti abituali possono offrire buoni spunti di osservazione anche al fine di varare programmi fedeltà, declinabili in base al numero delle visite, agli importi pagati e anche alle tipologie di pasti consumati.

Programmi di fidelizzazione e carte regalo  possono essere abilitati via POS  per creare un circolo virtuoso che, veicolando omaggi, sconti e info al target di riferimento, può tradursi di fatto in un aumento degli acquisti.

App per il pay by link

E per i ristoranti che effettuano delivery , è possibile scommettere su soluzioni per incassare anche da remoto, quindi tramite pay by link, al fine di ottenere il pagamento in anticipo (o, in alcuni casi, un acconto, anche per scongiurare brutte sorprese).

Dal cliente al personale: i benefici di un POS evoluto

Le giuste app per il POS migliorano l’operatività, lato esercente, ma aiutano anche costruire una relazione positiva con i clienti.

Il ristorante è per definizione un punto di convergenza del lavoro di molte persone, a partire dal personale di cucina a quello di sala. Il cambiamento delle modalità di pagamento ha investito, indirettamente, alcune consuetudini tipiche, ad esempio quella di dare una mancia in contanti al professionista che si è occupato al meglio dell’experience dei clienti al tavolo. 

Un POS può consentire, con una funzione mance dedicata, di opzionare un importo o una percentuale che verrà aggiunto al totale al momento del pagamento. Un piccolo gesto che può fare la differenza per i lavoratori.

Oggi come ieri, tanti passaggi rendono positiva e gratificante l’esperienza che il cliente effettua in un ristorante. Non è sbagliato partire dal POS per rendere perfetto tutto il quadro.

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Metodi di pagamento 2024: il tuo business è al passo con i tempi?

12.07.2024

Metodi di pagamento 2024: il tuo business è al passo con i tempi?

12.07.2024

Metodi di pagamento 2024: il tuo business è al passo con i tempi?

Da QR Code a NFC, ecco le tecnologie che stanno cambiando i metodi di pagamento e come venire incontro ai tuoi clienti

Fino a qualche anno fa, pagare senza utilizzare i contanti era un’opzione facoltativa. Tra spinta normativa, accelerazione tecnologica ed evoluzione delle abitudini di acquisto, oggi offrire al cliente metodi di pagamento cashless è diventato lo standard.

Seppure in parte forzato, questo cambiamento ha aperto la strada anche a nuove opportunità per gli esercenti: accettando metodi di pagamento più avanzati, anche il business evolve, si struttura con più forza (ad esempio, nella forma phygital) e si apre a target più giovani, più competenti dal punto di vista della finance literacy e anche più sensibili alla payment experience come metro di valutazione del servizio complessivo.

La giusta domanda da porsi è: il mio business è al passo con i tempi quando si tratta di pagamenti e transazioni?

Metodi di pagamento: la differenza tra cashless e contactless

Per rispondere correttamente, è necessario passare in rassegna i metodi che i clienti utilizzano oggigiorno, e che l’esercente deve conoscere e integrare nel terminale di pagamento al fine di offrire un’esperienza fluida e qualitativa in uscita.

Una prima distinzione sommaria è tra metodi di pagamento cashless e contactless.

Nel primo caso, scompare il contante ma la modalità di pagamento può essere anche tradizionale: pensiamo al bonifico, di fatto un pagamento cashless (ovvero senza contanti) radicato da decenni. Diverso il caso del contactless: lo scambio di informazioni fra dispositivi utilizzando una comunicazione bidirezionale a corto raggio, come per esempio quella della tecnologia NFC, è stata valorizzata dall’avvento, relativamente recente, dei device connessi.

Inoltre, ogni pagamento contactless è necessariamente cashless, ma non tutti i pagamenti senza contanti sono contactless.

Lo scenario attuale: tecnologie e soluzioni di pagamento 

Una panoramica esaustiva può partire proprio dai numeri perché, mai come in questo caso, “follow the money”.

Nel 2023, come indicano i dati dell’Osservatorio Innovative Payments, quasi 8 su 10 transazioni digitali in negozio sono state effettuate con la modalità modalità “Tap & Go” con carte fisiche contactless o con dispositivi dotati di tecnologia NFC.

Inoltre, gli italiani hanno usato lo smartphone o i dispositivi wearable per effettuare 1 pagamento ogni 7 in store, sfruttando sia le soluzioni basate su tecnologia contactless NFC sia quelle legate a geolocalizzazione o QR Code.

Oggi i metodi di pagamento sul mercato e le tecnologie che le abilitano sono tanti e diversi, e talvolta può essere difficile orientarsi. Vediamo cosa significano i diversi termini utilizzati nel settore:

  • Tap & Go: metodo di pagamento che permette di effettuare transazioni semplicemente avvicinando la carta o il dispositivo di pagamento al terminale POS, senza necessità di inserire il PIN per piccoli importi.
  • Carta contactless: carta di pagamento dotata di un microchip che consente transazioni senza l’inserimento nel terminale POS, sfruttando la tecnologia NFC.
  • Tecnologia NFC (Near Field Communication): tecnologia di comunicazione wireless a corto raggio che permette lo scambio di dati tra dispositivi, utilizzata per pagamenti contactless.
  • QR code: il celebre codice “quadrato” che memorizza informazioni leggibili da smartphone e dispositivi mobili può essere usato per i pagamenti digitali tramite scansione con l’app di pagamento, per esempio Satispay o Paypal.
  • Pay by link: metodo di pagamento dove il retailer invia un link al cliente, che cliccandolo può completare la transazione online in modo sicuro.
  • Dispositivo wearable: dispositivo indossabile, come smartwatch, smart ring o fitness tracker, che integra funzionalità di pagamento contactless grazie alla tecnologia NFC.

Grazie alle nuove tecnologie, uno smartphone o un orologio connesso possono quindi sostituire a pieno titolo il portafoglio: il pagamento viene effettuato grazie all’e-wallet, ovvero l’app in cui il cliente ha registrato i suoi strumenti di pagamento, o, in alcuni casi, anche grazie al credito telefonico.

La modalità Buy Now Pay Later

Nell’ambito dei pagamenti cashless e contactless rientrano anche quelli in modalità Buy Now Pay Later: questo schema di pagamento, più comune negli acquisti online che con quelli in store, è apprezzato dai consumatori perché permette di suddividere il costo degli acquisti in più rate.

Il prossimo futuro dei metodi di pagamento 

Retailer, ristoratori e titolari di attività commerciali devono quindi restare al passo con l’evoluzione dei metodi di pagamento.

L’adozione di soluzioni innovative per il POS aiuta la causa: il terminale è sempre più un hub basato sull’integrazione con altri applicativi e un tool da usare anche e soprattutto in mobilità. Inoltre, la frontiera si sposta ancora con il software POS, per andare oltre le transazioni e assolvere ad altre funzioni quali per esempio la gestione dei flussi d’incasso da diversi store, l’utilizzo di buoni pasto o la personalizzazione delle offerte tramite fidelity card.

Infine, la capacità di rendere i POS sempre più capaci di accettare le diverse tipologie di pagamento è fondamentale in un mondo dove, come sottolineava l’Osservatorio, i wearable payments potrebbero continuare a crescere ed evolversi, e restano ancora da esplorare le potenzialità di tecnologie di frontiera come l’AI generativa o la blockchain.

Ecco, quindi l’importanza di guardare sempre al cambiamento delle modalità di pagamento e scegliere il giusto provider tecnologico con cui abilitarlo.

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Argentea in Gruppo Zucchetti: nuove strategie evolutive per il “digital payment”

15.05.2024

Argentea in Gruppo Zucchetti: nuove strategie evolutive per il “digital payment”

15.05.2024

Argentea in Gruppo Zucchetti: nuove strategie evolutive per il “digital payment”

Da marzo 2024 Argentea è parte del Gruppo Zucchetti. Una collaborazione che segna un momento significativo per la nostra società che entra a far parte del Gruppo che oggi è la prima azienda italiana per fatturato nell’ambito “software”.

“Entrare a far parte di Zucchetti rappresenta per noi un’evoluzione quasi naturale,” ha dichiarato Marco Torresani, CEO di Argentea .

“Abbiamo ora l’opportunità di allineare ancora di più le nostre ambizioni con le nostre capacità, espandendo la diffusione delle nostre soluzioni innovative.”

Questa operazione permetterà ad Argentea di consolidare la propria posizione come azienda di riferimento nel mondo dei pagamenti digitali.

Un mercato che gode di crescite a doppia cifra (+13% nel primo semestre del 2023), secondo l’Osservatorio Innovative Payment del Politecnico di Milano e su cui il Gruppo Zucchetti punta a potenziare l’offerta anche grazie all’expertise di Argentea.

“Argentea rappresenta sicuramente un’eccellenza riconosciuta dal mercato perché è in grado di controllare tutto il processo dei pagamenti digitali – afferma Angelo Guaragni, amministratore delegato di Zucchetti Hospitality – dal flusso delle transazioni elettroniche fino all’integrazione con i software di cassa.

Questa ulteriore operazione conferma il nostro interesse in ambito hospitality, quindi Argentea, lavorando in sinergia con le altre aziende del gruppo, permette a Zucchetti di aggiungere un’ulteriore componente di offerta volta ad accelerare la transizione digitale del settore e di essere ancor di più il player di riferimento in ambito di soluzioni tecnologiche per il mercato in cui operiamo”.

Una partnership quindi che consolida la posizione di Argentea e apre nuove strade per la collaborazione e l’innovazione dei pagamenti digitali sul mercato italiano e oltre.

Per leggere il comunicato diffuso da Gruppo Zucchetti segui questo link.

Acquisizione di Argentea da parte di Gruppo Zucchetti
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AMoneyAP, il pagamento alternativo diventa smart grazie al Pos

18.03.2024

AMoneyAP, il pagamento alternativo diventa smart grazie al Pos

18.03.2024

AMoneyAP, il pagamento alternativo diventa smart grazie al Pos

Da tempo gli italiani hanno compreso che c’è vita oltre il pagamento in contante e, giustamente, non hanno più cambiato idea.

I numeri confermano che nel primo semestre del 2023, il transato dei pagamenti digitali ha raggiunto i 206 miliardi di euro, con un significativo +13% sul medesimo periodo nell’anno precedente. Un dato di sicuro interesse è anche quello relativo al mercato dei “mobile e wearable payment” in prossimità, vale a dire quelle transazioni che i consumatori effettuano nel punto vendita attraverso uno smartphone o uno smartwatch.  Come indicano i dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel primo semestre del 2023, con questa modalità, il transato ha raggiunto i 12,2 miliardi di euro (+97%).

Una svolta culturale chiara ma il cambio di passo è stato possibile anche grazie all’evoluzione del Pos, che ormai è sempre più smart.

Modulo vincente

Se il pubblico sceglie infatti pagamenti alternativi, anche il Point of Sale deve evolvere, e così è stato negli ultimi anni per quei dispositivi dotati di un sistema operativo che consente di accettare i pagamenti evoluti grazie all’integrazione di altri software.

Se il cliente chiede di pagare con un metodo alternativo, non c’è altro da fare che sfoderare il Pos e offrire un servizio comodo e veloce.Prima però bisogna abilitare il Pos per questa tipologia di transazione.

Argentea propone il modulo AMoneyAP, per permettere ai retailer di accettare i pagamenti alternativi più diffusi. Implementando la soluzione, infatti, sul display del terminale Pos apparirà un QrCode che consente di effettuare il pagamento nella modalità gradita al cliente.

Il cliente inquadrerà il QrCode sul terminale con la sua app e non ci sarà bisogno di altre azioni, come inserimento dell’importo manuale o la ricerca del merchant. Tanto meglio, anche al fine di evitare problemi e rallentamenti tipici delle attività di cassa.

Una chance di fidelizzazione

I retailer che abilitano il modulo AMoneyAP possono accettare numerosi pagamenti alternativi: rientrano nel novero soluzioni largamente diffuse come Satispay, Alipay, AmazonPay, Tinaba, WeChatPay, BancomatPay. Grazie a queste soluzioni, milioni di italiani hanno semplicemente smesso di mettere mano al portafogli. I commercianti non possono sottovalutare l’ampiezza delle community che fanno affidamento sugli alternative payments, sempre più grandi, strutturate e trasversali. E l’accelerazione sembra destinata a continuare. Se un tempo il cliente che chiedeva di utilizzare un’opzione di pagamento alternativo rappresentava una mosca bianca, o magari un early adopter rispetto al resto della clientela, il quadro oggi appare notevolmente cambiato.

Il gioco della Customer Experience

La fidelizzazione del pubblico è uno degli aspetti più importanti per un’attività di successo in campo commerciale. Non è sbagliato affermare che l’espansione della clientela e la percezione positiva del brand da parte dei clienti passino anche da experience positive e fluide al momento del check-out. Un tema a cui devono prestare attenzione in particolare i “più piccoli”, perché i grandi player del retailer, in ogni segmento commerciale, sono ovviamente più veloci nell’intercettare e nell’accogliere le nuove soluzioni, anche quelle relative al pagamento.

L’evoluzione dello smartphone in tool per il pagamento ha ormai da tempo cambiato il modo in cui ci approcciamo ai pagamenti e ai trasferimenti di denaro; non stupisce allora che anche il Pos abbia nel tempo affinato la sua natura di point of sale e sia diventato un tool molto più elastico e inclusivo, garantendo comunque agli esercenti la stessa sicurezza degli incassi tradizionali.

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Tutte le App per il tuo Pos che ti semplificano la vita

26.02.2024

Tutte le App per il tuo Pos che ti semplificano la vita

26.02.2024

Tutte le App per il tuo Pos che ti semplificano la vita

Da “Point of sales” a “point of services”: in poche parole è sintetizzata l’evoluzione di cui è stato protagonista il Pos, sempre più in grado di veicolare servizi oltre che terminale di accettazione dei pagamenti.

La svolta rispecchia le mutate esigenze dei clienti che, nell’arco del tempo, hanno abbracciato nuove vie ai pagamenti, hanno imparato a confrontarsi con strumenti di welfare aggiornati, hanno compreso che ci sono modalità più contemporanee per affrontare questioni decisamente tradizionali.

Se il mondo si muove, non possono restare fermi i protagonisti del retail, siano essi commercianti o ristoratori, che, anche attraverso il Pos, possono offrire servizi all’utenza ma al tempo stesso semplificare la vita dei dipendenti, destinando quindi il loro impegno ad attività più importanti e ad alto valore aggiunto.

Ma quali sono le app, in casa Argentea, che aiutano retailer e ristoratori a fare la differenza? Scopriamole seguendo le potenziali esigenze della clientela, ovvero il cuore di ogni business.

App per POS: per chi vuole pagare alternativo

Il transato dei pagamenti digitali in Italia continua a crescere come hanno confermato i dati anche nel 2023; solo nel primo semestre avevano raggiunto quota 206 miliardi di euro, in crescita del 13% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Accettare i pagamenti alternativi significa rinsaldare la fiducia e il senso di sicurezza dei clienti. Con AMoney AP di Argentea il cliente deve semplicemente inquadrare con la sua app il QR Code sul display del terminale Pos. Senza importi da digitare e senza merchant da ricercare, nessun errore all’orizzonte.

Chi vuole dividere i conti

Alla romana o a ciascuno il suo? Ognuno ha la sua visione ma l’unica certezza è che lo split del conto, ovvero la separazione per ciascun commensale, non deve creare stress ai clienti stessi o agli stessi esercenti. E così, con AMoney Split, Argentea ha creato una soluzione che soddisfa le diverse modalità di pagamento scelte dai consumatori. Una soluzione sia software che hardware in quanto grazie al terminale Pos Cb2 Contactless i clienti possono fare tutto al tavolo, grazie al tool mobile che gode anche di un ampio schermo touch.

Chi vuole pagare con i buoni pasto elettronici

Un’ampia platea di lavoratori, ogni giorno, chiede a ristoratori ed esercenti di bar di poter pagare con il ticket che l’azienda gli offre come sostitutivo del servizio mensa. AMoney BPE è il modulo di Argentea che garantisce la fluidità del processo in ogni fase per chi usa buoni pasto elettronici. Il primo step è proprio la lettura, con il dispositivo Pos, della card elettronica. Tutte le transazioni sono visualizzate su uno stesso portale (AMoney Portal) e tutto il transato è monitorato suddiviso per punto cassa, punto vendita ed emettitore.

Chi utilizza ancora il buono cartaceo

I ticket pranzo tradizionali sono ancora molto utilizzati ma non devono rappresentare un ostacolo, soprattutto per il ristoratore o l’esercente che in genere vede aumentare, in questo caso, il lavoro amministrativo. Il modulo AMoney BP consente di dematerializzare in cassa il buono cartaceo ed è collegato alla piattaforma dei principali emettitori. Una soluzione che richiede un solo dispositivo.

Chi si aspetta molteplici servizi

Quando offre servizi e vantaggi, il Pos diventa un mezzo anche per rafforzare il legame con l’utenza. Con AMoneyVas, infatti, il Pos consente di emettere ricariche, di pianificare saldi di bollette e PagoPa, di accettare i pagamenti di bollettini postali pre-marcati, di attivare codici-voucher per gli acquisti online e carte regalo. Anche in cassa si costruisce e si rafforza la relazione con la clientela, con le giuste soluzioni tecnologiche.

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Come funzionano i buoni pasto per chi ha un ristorante

14.02.2024

Come funzionano i buoni pasto per chi ha un ristorante

14.02.2024

Come funzionano i buoni pasto per chi ha un ristorante

I ristoranti costituiscono l’ultimo miglio dell’ecosistema dei buoni pasto che, come ben noto, annovera più attori. Le società emittenti, i datori di lavori, gli utenti finali e naturalmente la rete di ristoranti, bar ed esercizi convenzionati che svolgono un ruolo rilevante affinché questo benefit sprigioni il suo reale valore.

Il funzionamento di questa catena non è complicato: i lavoratori ottengono i buoni dall’azienda che li distribuisce dopo averli comprati da società emettitrici che promuovono e vendono il servizio. Il lavoratore riceve di fatto la prestazione di mensa sotto questa forma sostitutiva, nell’esercizio convenzionato che preferisce.

I ristoranti hanno più di un vantaggio nell’accettarli, come ampliamento e fidelizzazione della clientela ma anche servizi che nascono dalle sinergie con le società che li emettono. Non c’è dubbio che, sul piano gestionale, si tratti di altro lavoro. C’è poi anche un tema di commissioni, degno di approfondimento come hanno dimostrato negli ultimi anni polemiche, richieste e aspettative avanzate dalle Federazioni di settore. Tuttavia, non incide sulla dinamica routinaria che porta a gestire e archiviare la pratica “sul campo”.

Posto che di base è vietata qualsiasi pagamento in denaro come conversione del valore facciale del buono, come funziona allora il buono pasto per chi ha il ristorante? Le distinzioni dipendono anche dalle tipologie di buoni che il consumatore utilizza.

Buoni pasto per ristoranti: nuove vie alla gestione

Nel caso dei buoni cartacei, i ristoranti erano tenuti a conservare e conteggiare i buoni che ricevevano nel mese, naturalmente prestando attenzione a tutti gli aspetti che ne garantivano la validità. La conservazione dei buoni è fondamentale per emettere la fattura alla società emettitrice al fine di ottenere quanto spetta, quindi il saldo (l’emissione dello scontrino avviene contemporaneamente all’accettazione del ticket, ma l’incasso no).

La sfida di una corretta gestione del buono cartaceo non deve però tradursi in uno stress sul fronte della gestione amministrativa che potrebbe spingere l’esercente a rinunciarci facendo qualche ragionamento di troppo. Perché, se è vero che alcune dinamiche non sono cambiate, su altri aspetti si può intervenire, come dimostra il software di Argentea AMoney BP.

La soluzione del provider italiano consente in primis di dematerializzare il buono cartaceo in cassa, avvenuta la scansione per verificarne la validità. Viene meno il rischio di perdere i tagliandi o di danneggiarli con potenziali perdite economiche. La mole di buoni che oggi giorno viene dematerializzata grazie a questo modulo, collegato alle piattaforme dei principali emittenti, si può controllare grazie al report online che si aggiorna costantemente. AMoney BP inoltre predispone la pre-fattura e la fattura finale da inviare all’emettitore.

Il valore della tecnologia

I vantaggi sono numerosi in termini di semplificazione e anche questo può essere un incentivo ad accettare dei ticket che risultano, anche per gli utenti stessi, meno comodi di quelli elettronici (ma pur sempre un benefit che integra il reddito).

Nel caso invece dei buoni elettronici, la dematerializzazione si traduce in una card su cui i diversi buoni sono caricati come valore complessivo che viene scalato di volta in volta. Per questa tipologia di buoni, Argentea propone AMoney BPE che consente di accettare i buoni pasto su tutta la barriera casse, al tavolo e in mobilità. Supporta anche la modalità di pagamento con codice OTP e si integra con i più conosciuti software di cassa.

L’esercente può monitorare tutto il transato, suddiviso per punto cassa, punto vendita ed emettitore. Indipendentemente dagli emettitori le transazioni vengono tutte visualizzate su AMoney Portal, una dashboard che offre una panoramica sempre aggiornata di quanto avviene a livello di incassi.

In un’era dove l’accettazione dei buoni pasto è una scelta non scontata, che si fa valutando più aspetti, compresi quelli gestionali, la scelta della giusta tecnologia rappresenta uno step fondamentale per decidere di fare parte, o meno, della partita.

Occhio anche al fattore “utenza”. Il ristorante che accetta i buoni pasto arriva potenzialmente a una clientela più grande ma è pur vero che la concorrenza su questo fronte non manca. Se le operazioni in cassa risultano semplici e fluide, l’utenza preferirà un locale a un altro presente nei paraggi.

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Come adattare facilmente il Pos a tutti i buoni pasto

02.02.2024

Come adattare facilmente il Pos a tutti i buoni pasto

02.02.2024

Come adattare facilmente il Pos a tutti i buoni pasto

I vantaggi dei buoni pasto sono noti, soprattutto ai lavoratori, ma vale sempre la pena ricordare che rappresentano molto di più una soluzione di welfare per pranzare o fare la spesa. In un mondo dove aziende e lavoratori cercano vie virtuose per stare assieme e lavorare produttivamente, costituisce infatti un asset da non sottovalutare. I buoni pasto possono contribuire infatti a fidelizzare il dipendente e a metterlo in condizione di lavorare meglio, tanto più nelle fasi dove i rincari mordono ed erodono il potere d’acquisto. E poi, in molti contesti, anche condividere la pausa pranzo aiuta a rendere più forte il bond con i colleghi.

L’evoluzione dei buoni pasto, usciti ormai da tempo dalla dimensione solo cartacea e approdati a quella digitale ed elettronica, ha spinto anche gli esercenti a rapportarsi diversamente, al fine di favorire esperienze positive per i clienti e di semplificare la gestione dei processi. Un grande assist è arrivato dal provvedimento che ha permesso ai pubblici esercizi di leggere i buoni pasto con un unico Pos. In passato si usavano perché diverse erano, e sono, le società emittenti. Ma, fortunatamente, questo vecchio andazzo è stato superato.

Buoni pasto: approcci vincenti per tipologie differenti

Ma come è possibile adattare facilmente il Pos a tutti i buoni pasto?

In casa Argentea le soluzioni sono calibrate proprio tenendo in considerazione le sfide con cui i titolari di ristoranti, bar, tavole calde, si confrontano ogni giorno.

Quando un panorama cambia, più soluzioni finiscono per coesistere piuttosto che annullarsi a vicenda, proprio come dimostra il caso dei ticket per i pasti appunto: continuano ad esistere in più modalità e più società li emettono.

Pensiamo ad esempio a quelli cartacei. Ha senso non accettarli perché comportano maggiori sforzi dal punto di vista della gestione? No, perché anche la modalità conserva e invia può essere superata.

In casa Argentea la soluzione AMoneyBP è pensata proprio per dare una risposta ai bisogni con cui si confrontano gli eserciti. Questo modulo infatti è collegato alle piattaforme dei principali emettitori e con un solo dispositivo legge, valida e dematerializza il buono cartaceo in cassa (viene letto dallo scanner). La gestione dei buoni è semplificata dalla connessione con il portale AMoneyPortal di Argentea che, con la sua dashboard, offre uno sguardo olistico sugli incassi, sulle performance dei terminali in uso e anche sulle modalità di pagamento utilizzate dalla clientela. Il portale è infatti integrato con tutti i moduli AMoney di Argentea, compreso ovviamente AMoneyBP.

La semplificazione derivante dall’utilizzo di solo dispositivo è nodale, ma rilevante è avere a disposizione la giusta opzione tecnologica per gestire le complessità e le possibilità delle diverse tipologie di buoni pasto.

La gestione dei buoni pasto elettronici

Stesso discorso per quelli elettronici, con AMoneyBPE di Argentea: anche questa soluzione è integrata direttamente con i sistemi degli emettitori e con i principali transazionali di cassa. Tutte le transazioni, a prescindere dagli emettitori sono visualizzate su AMoneyPortal una volta che il dispositivo Pos ha letto la card del buono pasto. La sfida da vincere per gli esercenti è rimuovere tutte quelle frizioni che potrebbero incidere in termini di errori, registrazioni mancate o di certificazione dei dati della transazione. A prescindere dalla morfologia del ticket ma, al contrario, in virtù della stessa.

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A4PA Sign, al servizio della digitalizzazione dei processi documentali

26.01.2024

A4PA Sign, al servizio della digitalizzazione dei processi documentali

26.01.2024

A4PA Sign, al servizio della digitalizzazione dei processi documentali

Nel primo semestre 2023, in Italia sono state generate oltre tre miliardi di firme digitali remote. I numeri non dicono sempre tutto, ma in questo caso dicono molto.

Il nostro Paese viene spesso esortato a fare di più in termini di digitalizzazione, in diverse aree. Il Country report che ci riguarda, stilato nell’ambito delle analisi della Commissione Europea sullo Stato del decennio digitale, suggerisce infatti all’Italia di fare di più in termini di digitalizzazione dei servizi pubblici e di accelerare l’implementazione di misure sia esistenti che già pianificate.

Stesso discorso in materia di competenze digitali: solo il 46% della popolazione possiede quelle di base. Un fattore che mina la capacità di beneficiare delle opportunità digitali e di esercitare quella che viene definita cittadinanza digitale.

Ma, a quanto pare, questi limiti si fanno sentire meno quando è il caso di apporre una firma digitale. C’entra ovviamente anche, in alcuni casi, la mancanza di alternativa: spesso, a favorire l’affermarsi di un fenomeno, o di una prassi, tanto più in ambito digitale, è quel nudge, nemmeno troppo gentile, rappresentato dall’obbligo.

Firma digitale: una rivoluzione epocale per la Pa

La pubblica amministrazione è sicuramente uno degli ambiti che valorizza di più questa opportunità: sin dalle origini, la firma ha rappresentato infatti un elemento vitale del processo di e-government e ha contribuito in maniera forte a un ventaglio di cambiamenti, dalla digitalizzazione dei procedimenti amministrativi, alla gestione informatizzata dei flussi documentali. La smaterializzazione dei documenti cartacei ha prodotto vantaggi trasversali, anche in termini di impatti ambientali e logistici.

Di una firma digitale (intesa come firma elettronica qualificata), come ricorda Agid, possono dotarsi tutte le persone fisiche rivolgendosi “ai prestatori di servizi fiduciari qualificati autorizzati da Agid che garantisco l’identità dei soggetti che utilizzano la firma digitale”.

Apponendola a un documento, ha lo stesso valore di una firma autografa: certifica quindi l’identità di chi lo ha firmato, l’integrità e il non ripudio del documento.

Inoltre, la firma digitale consente di attivare workflow automatizzati ed è disponibile sia in locale che da remoto. La differenza è che, da remoto, non è necessario servirsi di un dispositivo fisico per apporla: basterà utilizzare il software o l’app del prestatore del servizio scelto autentificandosi via Otp (one time password): la firma viene generata su un Hsm (hardware security module) di cui è responsabile il certificatore accreditato. In modalità locale, invece, ci sarà bisogno di un dispositivo che appartiene al titolare (es: una smart card o un token per la firma digitale).

Nel novero delle firme elettroniche avanzate rientra anche quella grafometrica: viene prodotta dall’utente di proprio pugno mediante l’impiego di un hardware di acquisizione (es: un tablet grafometrico) e la firma, una volta acquisita, viene associata al documento informatico.

Argentea propone A4PASign

Nell’ambito dell’offerta per la Pa, Argentea propone A4PA Sign, lo strumento che consente di firmare digitalmente qualsiasi documento, anche da remoto.

Pensata per i professionisti della Pa, consente ai responsabili e ai dirigenti di poter verificare, in qualsiasi momento, la presenza di documenti che aspettano di essere approvati, all’interno delle piattaforme dedicate A4PASioe+ e A4PACons. Approvazione o rifiuto del documento saranno poi tracciati dal log del processo autorizzativo.

L’applicativo di Argentea necessita di installazione in quanto richiede il riconoscimento della persona autorizzata a firmare ma si collega all’ecosistema delle soluzioni Argentea che sono del tutto web based.

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