29.11.2024
Come risparmiare sulle commissioni con il Pos senza banca
29.11.2024
Come risparmiare sulle commissioni con il Pos senza banca
In passato il concetto di Pos senza banca poteva apparire utopico. Ma ad oggi c’è piena consapevolezza che il Point of sale può essere fornito da un istituto bancario, ma anche da una società indipendente.
Nell’immaginario comune i Pos della banca sono quelli usati negli esercizi commerciali grandi, con fili, collegati al telefono e strettamente connessi all’istituto di credito nel quale il retailer dispone già del suo conto.
In realtà, è una visione che rischia di non tenere il passo con il presente. Non solo esistono terminali Pos di ultima generazione messi a disposizione dalle banche, ci sono sul mercato soluzioni molto più innovative, che consentono ad esempio di trasformare tablet e smartphone in terminali di pagamento, senza hardware supplementare.
Le differenze tra Pos con banca e Pos senza banca
Tornando a parlare di Pos, inteso come terminale anche hardware, possono essere definiti senza banca quei dispositivi mobili (lettori di carta, ndr), non vincolati da una linea fissa o remota, che funzionano con connessione internet Wi-Fi o con SIM, e che consentono di accettare transazioni in contesti diversi (dal chiosco dell’edicola alla fiera di paese, dal negozio allo studio del libero professionista).
Rientra nell’accezione “senza banca” anche un Pos fornito da una società indipendente che consenta di accettare tutti i pagamenti elettronici e che permette di attivare più profili bancari su cui instradare i pagamenti (come AMoneyPay di Argentea).
I Pos senza banca non richiedono inoltre l’apertura di conti dedicati, quindi già a monte azzerano questo tipo di costo.
Quando si decide di adottare un Pos, bisogna valutare la tipologia di business che si conduce, e le esigenze anche in termini di spese, tanto più se a compiere la scelta è un piccolo retailer.
Quali sono i costi a cui guardare?
Sicuramente quelli legati alle commissioni per transazioni, ma anche i canoni mensili o annuali per utilizzare il terminale. Quest’ultimo infatti può essere noleggiato, e va manutenuto e aggiornato anche al fine di garantire la sicurezza dei dati e la correzione di anomalie.
Da mettere in conto ci sono anche eventuali spese legate al recesso o alla disinstallazione.
Infine, occhio anche al tema commissioni, laddove vengano effettuate transazioni con carte emesse da istituti esteri, e alla presenza di vincoli di transazione minima mensile.
Pos senza banca o no: come scegliere
L’errore da non fare, quando si sceglie un Pos, è generalizzare: bisogna mettere a confronto le offerte dei singoli fornitori (banche comprese), al fine di avere un quadro esaustivo che tenga conto di costi di installazione, canone mensile, commissioni percentuali sul transato, costi di disinstallazione, costi per storno, ecc.
Certo, che il tema commissioni in ambito bancario esista è un dato di fatto. Non a caso, l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), nel luglio del 2023, ha definito assieme ad altri soggetti un “Protocollo d’intesa per la mitigazione, la maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici”.
Nello specifico, l’ABI e l’APSP (Associazione Italiana Prestatori di Servizi di Pagamento) si impegnavano a invitare i propri associati a promuovere iniziative commerciali nei confronti degli esercenti, per ridurre l’impatto dei costi delle transazioni di basso valore, cioè di importo non superiore a 30 euro.
In particolare, “tali iniziative commerciali dovrebbero essere significativamente competitive per quanto riguarda le transazioni di importo unitario almeno fino a 10 euro” scriveva l’ABI.
Nel confronto tra Pos, il tema costi non è irrilevante e potrebbe far propendere l’esercente, soprattutto il piccolo retailer, per quello senza banca laddove si vogliano evitare i costi fissi di gestione (contando anche che i lettori di carta generalmente si comprano, non si affittano).
I costi di transazione esistono anche nei Pos senza banca, ma in questo caso la valutazione va fatta confrontando i singoli provider.
Anche il tema dell’assorbimento delle spese legate al Pos è rilevante. Ma, laddove non ci fossero volumi di transazioni importanti, perché non scegliere soluzioni più vantaggiose senza banca?