06.05.2020
Il sistema delle fidelity card e delle App e la loro diffusione in Italia
06.05.2020
Il sistema delle fidelity card e delle App e la loro diffusione in Italia
“Prima di decidere cosa tagliare degli investimenti di marketing, ricordiamoci che ciò che ci salva e ci garantisce il futuro sono le relazioni”.
Lo dice chiaro e tondo la professoressa Cristina Ziliani, responsabile scientifico dell’Osservatorio Fedeltà dell’università di Parma, che analizza dal 1999 le trasformazioni del mondo promozionale e della loyalty. L’esperta cita in particolare una strategia marketing che ha avuto successo anche in un periodo estremamente incerto e complicato come quello causato dall’epidemia di coronavirus. Uno dei colossi mondiali dell’abbigliamento sportivo ha già riaperto l’80% dei suoi punti di vendita in Cina: ha registrato una flessione delle vendite nei negozi ma ha controbilanciato in parte con gli strumenti tecnologici a sua disposizione, grazie al rapporto di fidelizzazione al marchio da parte di clienti e fan. Il risultato? Una crescita del commercio online e delle interazioni sulle app. Insomma, come ha spiegato Ziliani in suo recente articolo, le “relazioni digitali” che la multinazionale aveva avviato “hanno permesso che il legame non si spezzasse”.
Non serve essere esperti di marketing per capire che la brand loyalty contribuisce in maniera determinante al successo di un prodotto (o di un’azienda). Per questo, da anni, oltre la metà delle imprese italiane (il 53%) ha instaurato un programma fedeltà: secondo l’Osservatorio dell’università di Parma, i programmi fedeltà sono più diffusi nel rapporto “business to consumer” (B2C) (60%) che nel “business to business” (B2B) (33%). Il 54% è supportato o consiste esclusivamente in una App e il 56% propone un catalogo premi che i ricercatori dell’Osservatorio definiscono “uno strumento di loyalty tipicamente italiano”. Il dato assoluto delle carte fedeltà risulta comunque rilevante: secondo l’analisi Nielsen, tra il 2018 e il 2019 in Italia sono state attive 22 milioni di carte fedeltà nel canale della Gdo (supermercati e ipermercati).
“È dimostrato che la sopravvivenza e la prosperità nel lungo periodo dipendono dalla capacità di retention – ha spiegato la professoressa Ziliani -. Occorre allora pensare alla crisi adottando la prospettiva della fedeltà, immediata e di medio periodo, dei clienti”. Un’indicazione in più, agli esercenti, per recuperare il tempo perduto o rafforzare la propria fidelizzazione con i clienti. Da tempo anche Argentea si è interrogata sulle svariate possibilità della loyalty e la risposta è stata la soluzione AMoneySmart, con cui velocizzare la fase di check-out nelle casse, offrendo la possibilità di pagare con il proprio smartphone e la fidelity card del negozio. Il retailer potrà attivare e offrire anche funzioni innovative e personalizzabili, come un tetto mensile sui pagamenti effettuabili e un “alert” di avvenuto pagamento per il cliente.
Fonti: Promotion Magazine, White Paper