22.12.2020
L'emergenza globale spinge i pagamenti cashless
22.12.2020
L'emergenza globale spinge i pagamenti cashless
Una rivoluzione inarrestabile, accelerata dalla crisi indotta dalla pandemia di coronavirus. In tutto il mondo girano sempre meno contanti e per questo l’universo degli e-payments è chiamato a nuove sfide di innovazione, customer-experience, fidelizzazione. Anche se in Italia, com’è noto, la strada è ancora lunga per la cosiddetta “cashless society”, qualcosa si muove. Di certo uno dei traguardi è quello di avvicinare i Paesi leader in termini di volume delle transazioni non-cash.
Una rivoluzione inarrestabile, accelerata dalla crisi indotta dalla pandemia di coronavirus. In tutto il mondo girano sempre meno contanti e per questo l’universo degli e-payments è chiamato a nuove sfide di innovazione, customer-experience, fidelizzazione. Anche se in Italia, com’è noto, la strada è ancora lunga per la cosiddetta “cashless society”, qualcosa si muove. Di certo uno dei traguardi è quello di avvicinare i Paesi leader in termini di volume delle transazioni non-cash. “Uno scenario caratterizzato da aumento dei volumi, cambiamento nei comportamenti dei consumatori e maggiori rischi sta producendo un nuovo panorama per i pagamenti” è la riflessione risultante dal World Payments Report 2020, pubblicato negli scorsi giorni da Capgemini.
Ampia offerta di servizi, maggiore affidabilità degli strumenti e una fiducia più elevata da parte dei clienti stanno spingendo i player tradizionali a evolversi e al contempo la realtà emergenti a ideare formule più veloci e convenienti. Lo rivelano i dati del report: “Emerge che il 30% dei consumatori si avvale già di servizi di pagamento offerti dalle BigTech e il 50% sta già utilizzando per alcuni pagamenti una banca challenger. Inoltre, ad aprile, più del 38% dei consumatori ha dichiarato di aver scoperto un nuovo provider di pagamenti durante il lockdown. Secondo il 68% degli intervistati, l’internet banking e i versamenti diretti sui conti correnti sono stati e sono tuttora il metodo di pagamento prediletto durante la crisi sanitaria globale”. Ecco allora che anche lo strumento più sfruttato è quello delle carte contactless (tap-to-pay), “indicate come il secondo metodo di pagamento più utilizzato, preferite dal 64% degli intervistati, mentre i digital wallet (compresi i pagamenti basati su QR code) sono stati la prima scelta per il 48% del cluster”.
La svolta cashless era comunque già segnata nel 2019, prima dello scoppio dell’emergenza Covid. Non per nulla la Bce, in un recente dossier, ha sottolineato che nell’eurozona l’utilizzo delle carte elettroniche è aumentato di 5 punti percentuali in tre anni, dal 19% al 24%. L’anno scorso quasi quattro operazioni con carta su 10 sono state effettuate con tecnologia contactless e per gli acquisti online sono state utilizzate soprattutto carte. Nel 25% dei casi si è fatto ricorso a soluzioni di pagamento elettronico.
Il World Payments Report 2020 ha rilevato che le transazioni globali non-cash sono aumentate di quasi il 14% nel periodo 2018-2019, raggiungendo quota 708,5 miliardi, il tasso di crescita più alto registrato nell’ultimo decennio. Non solo: si stima che il tasso composto di crescita annuale (CAGR) per le transazioni non-cash si attesti al 12% a livello globale nel periodo 2019-2023. L’Asia-Pacifico ha superato l’Europa e il Nord America divenendo il leader in termini di volume delle transazioni non-cash nel 2019, registrandone 243,6 miliardi.