27.09.2021
Bonus Bancomat, la nuova strategia per disincentivare l'uso del contante
27.09.2021
Bonus Bancomat, la strategia
Sospeso il Cashback, il governo punta sugli sgravi per partite IVA ed esercenti: agevolazioni fino a 480 euro per chi si dota di POS e strumenti evoluti per archiviare e trasmettere le fatture e ulteriore sforbiciata alle commissioni sui pagamenti elettronici
Messo in stand by almeno fino al termine del 2021 il programma Cashback, il governo Draghi ha scelto un’altra strada per provare a dare un’ulteriore spinta ai pagamenti elettronici in Italia. Si tratta del cosiddetto Bonus Bancomat, nuova iniziativa che si inserisce all’interno dell’ampio piano Cashless mirato a contrastare l’evasione fiscale tramite la diminuzione dell’uso del contante.
Se il Cashback era destinato ai consumatori, stavolta l’esecutivo punta a incentivare professionisti e partite IVA a dotarsi degli strumenti necessari per ricevere pagamenti tramite carte e a prediligere questo sistema rispetto al contante. Sono previsti fino a 160 euro di rimborso (sotto forma di credito di imposta) per le spese legate a acquisto o noleggio del POS e un contributo fino a 320 euro per chi acquista o prende a nolo degli strumenti per archiviare e trasmettere fatture e pagamenti (come ad esempio le nuove casse smart). Il beneficio finale recuperabile tramite dichiarazione dei redditi può dunque arrivare fino a 480 euro. L’importo dello sgravio fiscale è variabile e diminuisce all’aumentare dei ricavi dell’attività. Per quanto riguarda le spese legate al POS, fermo restando il tetto massimo di 160 euro il rimborso è del 70% per chi incassa meno di 200mila euro annui, del 40% tra 200mila e 1 milione di euro, del 10% tra 1 milione e 5 milioni di euro. Per le spese di acquisto o noleggio di strumenti di pagamento elettrici tecnologicamente evoluti, il rimborso (tetto massimo di 320 euro) è invece del 100% per chi incassa meno di 200mila euro l’anno, del 70% per ricavi tra i 200mila e 1 milione di euro e del 40% per ricavi tra 1 milione e 5 milioni di euro. In entrambi i casi sono escluse le partite IVA che incassano cifre superiori ai 5 milioni di euro l’anno. Va sottolineato che i crediti d’imposta sono utilizzabili solamente in compensazione: per beneficiarne bisognerà produrre al commercialista o al CAF la documentazione attestante le spese sostenute e i guadagni.
Accanto a questo pacchetto di misure, il governo ha deciso anche di mettere in campo un ulteriore taglio delle commissioni legate ai pagamenti POS. Lo sconto in questo caso è stata portato al 100% (in precedenza era stato fissato al 30%) per tutti i pagamenti ricevuti tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022. In sostanza, in questo lasso di tempo esercenti e professionisti non dovranno versare commissioni quando i clienti pagano con carte di credito, debito o altri sistemi evoluti.