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Pos indipendente dalla banca: come separare autorizzazioni e tecnologia

22.09.2023

Pos indipendente dalla banca: come separare autorizzazioni e tecnologia

22.09.2023

Pos indipendente dalla banca: come separare autorizzazioni e tecnologia

Un tempo Pos era sinonimo di banca: i titolari di un’attività- anche nelle stagioni in cui non c’era l’obbligo di possederne uno- infatti erano soliti rivolgersi al proprio istituto finanziario di riferimento per introdurre nel business il terminale che consente di accettare pagamenti effettuati con carte di credito, debito, prepagate, ecc.

Successivamente, come noto, il Pos è diventato progressivamente obbligatorio per negozi, artigiani, professionisti, senza esenzioni di sorta, e gli esercenti hanno compreso che, a fronte di mancanza di alternative e della promessa di sanzioni in caso di violazioni (dallo scorso 30 giugno 2022, ndr), esistono anche delle opportunità connesse alla titolarità di questo strumento per offrire ai clienti il servizio che gli spetta grazie alla leva tecnologica.

Torniamo però al tema Pos e banca: c’è un rapporto di dipendenza tra questi due elementi?

Un approccio canonico al Pos

Il Pos, inteso come strumento hardware e software, può essere fornito da un istituto bancario o da una società terza ed è indubbio che una possibilità di scelta più ampia – e indipendente dall’attore bancario- abbia spinto gli stessi istituti nel tempo a migliorare la loro offerta, cercando di incidere sui costi di installazione, sulle commissioni, sui canoni mensili di noleggio, da sempre al centro dell’attenzione (e talora della critica) di professionisti ed esercenti.

L’innovazione ovviamente riguarda anche aspetti legati al design, al sistema operativo, e in generale a tutti quei servizi più evoluti -le fotocamere con incorporati i lettori QrCode e BarCode- che intercettano al meglio le esigenze dei clienti attuali, la cui digital literacy è incredibilmente ampia rispetto al passato.

Come detto, un tempo i clienti business si rivolgevano alla banca di riferimento per adottare un dispositivo, legato generalmente al conto bancario che avevano in precedenza o per l’occasione aperto presso il medesimo istituto. Ma oggi, considerato che la scelta del Pos deve assecondare anche esigenze di business più marcate e specifiche, sono in molti a preferire Pos che non hanno a che fare, a monte, con un soggetto bancario. In questo caso, il dispositivo, pur collegato al conto bancario, sarà indipendente dall’istituto e non soggetto ai vincoli contrattuali con lo stesso. Generalmente, i Pos senza banca sono identificati con i Pos mobili, dispositivi che, collegati ad un’applicazione installata su device digitali come il comune cellulare o tablet, consentono di accettare i pagamenti in mobilità, grazie a un collegamento via Bluetooth o con Sim integrata.

Pos e banca: una separazione possibile

Come noto, il funzionamento del Pos è legato al collegamento che il dispositivo effettua con la banca per abilitare la transazione dal conto corrente del cliente a quello dell’esercente, attraverso i circuiti di pagamento (es: Visa, Mastercard, PagoBancomat, Maestro).

Il Pos, come spiega anche il glossario di Banca d’Italia, è “collegato con il centro di elaborazione dei prestatori di servizi di pagamento che offrono il servizio, affinché il pagamento venga autorizzato e la relativa somma venga addebitata all’acquirente e accreditata sul conto del venditore”.

Ma allora il Pos è strettamente collegato alla banca d’appoggio o no, attraverso il vincolo dell’hardware? No, anche perché è del tutto legittimo essere titolari di più profili bancari e voler instradare gli incassi a un istituto di credito e non un altro.  In quest’ottica l’innovazione può venire in soccorso con strumenti software che consentono di attivare più profili bancari a cui indirizzare i pagamenti. Sarà il terminale Pos a inviare la richiesta di pagamento alla banca selezionata dopo aver ricevuto indicazioni dal server del servizio le impostazioni da utilizzare.

Il tema non sono le autorizzazioni, un processo cruciale di background, semmai l’unificazione dell’esperienza di pagamento: non servono più canali, e quindi più Pos, per far confluire le transazioni dove si desiderano, serve semmai la giusta tecnologia per separare hardware e autorizzazioni.

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Come ridurre i costi di gestione POS senza rinunciare alla qualità

18.09.2023

Costi gestione POS: come ridurre le spese

18.09.2023

Costi gestione POS: come ridurre le spese

Negli ultimi anni, le imprese di tutti i settori, soprattutto i piccoli commercianti, si sono trovate a dover affrontare una sfida comune: come ridurre i costi di gestione senza compromettere la qualità dei pagamenti elettronici offerti attraverso il Point of Sale (POS), il dispositivo fisico che consente di effettuare transazioni sicure nei negozi.

Ridurre i costi di gestione del POS è possibile attraverso l’implementazione di soluzioni innovative e strategie intelligenti. La ricerca della soluzione più adatta, la manutenzione preventiva, il monitoraggio delle transazioni, l’integrazione con soluzioni di pagamento innovative e la formazione del personale sono solo alcune di quelle che le imprese possono adottare per massimizzare i profitti e migliorare l’efficienza operativa.

POS, il risparmio inizia dall’acquisto

Esistono diverse opzioni sul mercato per i sistemi POS, con caratteristiche e costi variabili. Effettuare una ricerca accurata e valutare le diverse soluzioni disponibili può aiutare a trovare quella più adatta alle esigenze specifiche del proprio negozio, riducendo i costi senza compromettere la qualità dei pagamenti elettronici. Le soluzioni basate su cloud, ad esempio, in alcuni casi risultano più convenienti rispetto a un sistema POS tradizionale. Bisogna considerare le funzionalità necessarie per il proprio business, evitando di investire in caratteristiche superflue che potrebbero aumentare i costi.

Una volta acquistato il POS, effettuare una regolare manutenzione preventiva e mantenerlo aggiornato con le ultime versioni del software può contribuire a ridurre i costi a lungo termine. Gli aggiornamenti possono migliorare la sicurezza e l’efficienza del sistema, evitando problemi futuri e riducendo i costi di assistenza tecnica. Alcuni fornitori di POS offrono servizi di assistenza remota, che possono essere più economici rispetto a interventi tecnici in loco.

Prima di sottoscrivere un contratto di servizio per il POS, è consigliabile negoziare le condizioni con il fornitore: la possibilità di ottenere sconti sui costi di manutenzione, tariffe di assistenza ridotte o pacchetti di servizi personalizzati in base alle esigenze specifiche del proprio business.

POS, ridurre i costi prevenendo le frodi

Implementare sistemi di monitoraggio avanzati per identificare e prevenire frodi e transazioni non autorizzate può sicuramente ridurre i costi associati a tali incidenti. Il POS, difatti, è in grado di verificare l’autenticità delle carte di pagamento attraverso la lettura del chip o della banda magnetica. I nuovi modelli possono accettare pagamenti contactless, che richiedono un’interazione fisica minima tra la carta e il dispositivo, riducendo il rischio di clonazione o di frodi basate su skimming dei dati delle carte. Inoltre, il monitoraggio delle vendite può permettere di individuare prodotti a bassa rotazione che possono essere eliminati dallo stock, riducendo i costi di acquisto e di stoccaggio.

Esplorare nuove soluzioni, come i digital wallet, ad esempio, può condurre a un’esperienza di pagamento più rapida ed efficiente, riducendo i costi di gestione del POS. Queste soluzioni tendono anche semplificare la contabilità e l’elaborazione delle transazioni, migliorando l’efficienza operativa complessiva dell’esercizio.

Più efficienza con l’integrazione dei sistemi aziendali e personale addestrato

L’integrazione del POS con altri sistemi aziendali, come la contabilità, l’inventario o il CRM, può semplificare la gestione e ridurre i costi operativi. L’automazione dei processi di back-office riduce il tempo e gli sforzi richiesti per le operazioni quotidiane

Inoltre, investire nella formazione del personale sul corretto utilizzo del POS e sulle procedure operative può ridurre gli errori umani e gli incidenti nel retail. Un personale ben addestrato sarà in grado di sfruttare appieno le funzionalità del POS, riducendo i tempi di transazione e migliorando l’efficienza complessiva.

Infine, è consigliabile effettuare una valutazione periodica dei costi associati alla gestione del POS e valutare se ci siano nuove opportunità di risparmio. Fra queste, la negoziazione di tariffe più convenienti con i fornitori, l’identificazione di servizi non necessari, fino alla ricerca di alternative più convenienti sul mercato.

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Perché è tempo di un Pos unico per tutti i buoni pasto

30.08.2023

Perché è tempo di un Pos unico per tutti i buoni pasto

30.08.2023

Perché è tempo di un Pos unico per tutti i buoni pasto

Per milioni di lavoratori, sia nel settore pubblico che privato, i buoni pasto fanno parte della routine quotidiana e rappresentano un benefit aziendale che semplifica la gestione della pausa pranzo.

Secondo i dati di Anseb, l’Associazione Nazionale Società Emettitrici di Buoni Pasto, attualmente in Italia “oltre il 40% dei lavoratori che pranzano fuori casa per motivi attinenti all’attività lavorativa usufruiscono del buono pasto quale titolo di legittimazione: le statistiche parlano di 2,6 milioni di lavoratori circa, suddivisi tra settore privato (1,7 milioni) e pubblico (900.000)”.

Sullo sviluppo di questi strumenti hanno inciso, come sottolinea l’Associazione, i vantaggi connessi all’eliminazione dei costi per allestire servizi mensa interni alle aziende, in particolare quelle medie e piccole, e i benefici fiscali che garantiscono l’esenzione dall’imposta sul reddito e dagli oneri contributivi fino a un ammontare giornaliero stabilito rispettivamente per i formati cartaceo ed elettronico.

I lavoratori negli esercizi convenzionati esercitano quindi il loro diritto a utilizzare i buoni pasto, mentre i titolari delle attività che li accettano possono successivamente ottenere dalle società che li emettono il corrispettivo che gli spetta.

Pos buoni pasto: uno per tutti

Nel tempo, grazie alle evoluzioni normative, alcune dinamiche connesse all’accettazione dei buoni pasto sono state semplificate, sia in termini di cumulabilità, inteso come utilizzo di più ticket in una stessa occasione, che di ampliamento delle tipologie di esercizi commerciali che li accettano.

Ma c’è voluto ancora più tempo per raggiungere un obiettivo auspicato da tutto il comparto: solo nel 2020, infatti, grazie alla trasformazione in legge del Decreto Semplificazioni, è stato stabilito che a prescindere dalla società emettitrice, i pubblici esercizi devono essere abilitati a leggere i buoni pasto elettronici su un medesimo dispositivo Pos.

I dipendenti e i titolari degli esercizi convenzionati si districano tra più apparecchi POS oltre a  dover sostenere un maggior numero di spese per installazioni, commissioni, noleggio dei diversi lettori.

La possibilità di accettare i buoni pasto di diversi emettitori con lo stesso Pos rappresenta un ulteriore tassello da aggiungere al quadro dei vantaggi complessivi del buono pasto elettronico, che gode di una maggior esenzione fiscale rispetto a quello cartaceo (8 euro vs 4 euro).

Accettare un buono pasto elettronico equivale ad accettare un pagamento elettronico, posto anche che non è possibile in alcun caso convertire il valore facciale del buono in versamento di denaro.

Ma è possibile nella realtà o è solo previsto a livello teorico nel “Decreto Semplificazioni”?

Come scegliere il provider del Pos buoni pasto

Ancora una volta, la semplificazione porta con sé delle scelte che gli esercenti devono compiere per cogliere le opportunità e tradurle in vantaggio ma anche in servizio per i clienti.

Come detto, dal punto di vista tecnologico, non servono più Pos per leggere i ticket dei singoli emettitori e al tempo stesso non serve un Pos specifico per i buoni pasto rispetto ad altri pagamenti che i clienti effettuano normalmente. Tuttavia, è chiaro che sarà un provider a occuparsi dell’abilitazione tecnica della funzionalità di accettazione dei buoni pasto sul Pos.

La scelta del Provider tecnologico è il primo step per accettare via Pos i buoni pasto in modalità elettronica (quindi sotto forma di card) o digitale (via app direttamente dal dispositivo mobile). La platea degli emettitori che l’esercente accetta può aumentare con il tempo, in caso di stipula di nuovi accordi, ma non ci saranno bisogno di aggiungere alcun hardware, proprio in virtù dell’unificazione dell’esperienza di accettazione.

Come in altri casi, è necessario fornire al cliente un’experience semplice, fluida, proprio come quella di un pagamento canonico, consentendo quindi l’accettazione del buono pasto alla cassa, come da canone, ma anche al tavolo o in mobilità.

E monitorare le transazioni anche in background per leggere i dati e capire sempre meglio come potenziare i servizi accessori.

Argentea ha realizzato la propria soluzione di accettazione del buono pasto elettronico che ha ampiamente diffuso nelle catene della GDO e con il suo modulo AMoneyPosUnico ha l’ambizione di raggiungere i ristoratori e tutti quei pubblici esercizi che nel mercato Retail oggi soffrono l’impossibilità di avere quel diritto che il “Decreto Semplificazioni” ha sancito come legale e necessario per i Retailer.

Insieme al partner Posange, Argentea vuole quindi dare il proprio contributo per portare queste semplificazioni ad ogni Retailer: vai al sito e ordina il tuo Pos Unico  

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AMoneySplit, il conto al ristorante non è più un problema

10.08.2023

AMoneySplit, il conto al ristorante non è più un problema

10.08.2023

AMoneySplit, il conto al ristorante non è più un problema

“Cameriere, il conto!”. Dopo una bella serata al ristorante, arriva sempre questo momento e quando si è in più persone può essere l’occasione per sfoggiare i sentimenti più diversi: collaborazione, generosità, gratitudine. Occorre però essere tutti d’accordo. La prima regola, per i commensali, è quella di essere chiari e trasparenti fin dall’inizio: prima di ordinare, è importante stabilire come verranno suddivisi i costi. Questo eviterà malintesi e discussioni in seguito. Inoltre, eviterà inutili perdite di tempo al personale del locale, soprattutto ora che la maggior parte delle persone preferisce i pagamenti elettronici al contante.

L’avanzata dei pagamenti digitali

I pagamenti digitali nel settore della ristorazione sono in netta crescita: nel 2023 le transazioni sono aumentate del 44,4% rispetto all’anno precedente. Il valore dello scontrino medio cashless in Italia è 23,4 euro. Lo rivelano i dati dell’Osservatorio Caffè e Ristoranti Cashless 2023 di SumUp. Il 93% degli italiani dispone di uno strumento di pagamento digitale (carta, mobile, digital wallet, ecc.) e sono sempre di più coloro che ne fanno un uso regolare. Le carte di pagamento sono diffuse anche tra i turisti stranieri, primi fra tutti statunitensi, britannici e irlandesi. Otto transazioni su 10, infine, nel settore bar e ristorazione, avvengono in modalità contactless, un processo più rapido rispetto al pagamento con chip o PIN. In questo modo, il personale ha più tempo da dedicare ai clienti e inoltre, i terminali di pagamento possono essere configurati in modo da aggiungere anche le mance.

Davanti a un processo di trasformazione inevitabile, molti esercenti hanno deciso di utilizzare tutte le potenzialità offerte dagli strumenti di pagamento digitale: così, le pay-tech offrono, accanto ai tradizionali POS, soluzioni innovative, alcune delle quali sono tarate specificamente sulle esigenze degli esercizi di ristorazione.

Conto unico o conti separati? Argentea mette tutti d’accordo con AMoneySplit

Che si opti per il conto unico, saldato con una sola transazione, o per conti separati, suddivisi fra i vari commensali, Argentea ha la soluzione giusta: si chiama AMoneySplit.

Si tratta di un modulo della suite AMoney, il sistema che permette di gestire tutti i pagamenti, anche da remoto. AMoneySplit riesce a soddisfare tutte le possibili soluzioni richieste dai clienti, grazie a tre opzioni di pagamento:

  1. All – conto unico;
  2. Split – conto diviso equamente tra i commensali;
  3. Select – conti separati.

Quali sono i vantaggi di AMoneySplit? Si possono riassumere in poche parole: semplicità, velocità e sicurezza delle transazioni. Il modulo di Argentea, infatti, consente di:

  • chiudere più tavoli con la stessa transazione;
  • prevedere l’emissione di uno scontrino per ciascuna spesa;
  • accettare modalità diverse di pagamento per lo stesso tavolo;
  • ridurre l’uso del contante, contribuendo così a evitare errori nei conteggi.

Come funziona il sistema AMoneySplit

AMoneySplit è costituito da due componenti, una software e uno hardware. L’elemento principale di questo modulo Argentea è un terminale POS CB2 Contactless – dotato di un ampio schermo touch – sul quale è installato il software proprietario. Il terminale remoto rende semplici tutte le operazioni ad appannaggio del cliente, anche se svolte in autonomia.

Una delle comodità di AMoneySplit a vantaggio degli esercenti, infatti, è quella di semplificare la gestione del conto direttamente al tavolo. Tutto avviene in tre soli passaggi:

  • il personale di sala prepara il conto in cassa e lo invia al terminale mobile AMoneySplit;
  • al tavolo, il cliente può decidere la modalità di pagamento fra le tre disponibili (All, Split, o Select);
  • AMoneySplit definisce i pagamenti necessari per chiudere il conto ed emette uno scontrino per ciascuna transazione.

Pagare, e riscuotere, il conto al ristorante o al bar diventa quindi semplice, veloce e senza controversie, aggiungendo AMoneySplit alla suite AMoney.

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AMoney BP e AMoney BPE, la gestione dei buoni pasto firmata Argentea

03.08.2023

AMoney BP e AMoney BPE, la gestione dei buoni pasto firmata Argentea

03.08.2023

AMoney BP e AMoney BPE, la gestione dei buoni pasto firmata Argentea

I buoni pasto elettronici sono diventati sempre più popolari negli ultimi anni in Italia, grazie alla loro praticità e alla possibilità di essere utilizzati in molti punti di ristoro. Ma cosa sono esattamente? Sono a tutti gli effetti una forma di pagamento elettronico, che permette ai lavoratori di acquistare pasti presso locali convenzionati. Al contrario dei tradizionali buoni pasto cartacei, i buoni pasto elettronici possono essere utilizzati in modo più flessibile e assicurano una maggiore sicurezza. Attualmente, in Italia oltre il 40% dei lavoratori che pranza fuori casa per motivi attinenti all’attività lavorativa usufruisce del buono pasto: le statistiche parlano di circa 2,6 milioni di lavoratori. Gli esercizi convenzionati con i buoni pasto sono circa 170mila; nella quasi totalità si tratta di piccole e medie imprese.

 

Buoni pasto elettronici, un mercato da 3 miliardi

Secondo i dati di Ensab, l’associazione che rappresenta le principali società emittenti di buoni pasto elettronici in Italia (FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Confcommercio), il mercato dei buoni pasto elettronici ha raggiunto in Italia un valore di 3 miliardi di euro.

A contribuire a questo successo sono senz’altro i benefici fiscali, che garantiscono l’esenzione dall’imposta sul reddito e dagli oneri contributivi fino a un ammontare giornaliero di 4 euro per il formato cartaceo e di 8 euro per i buoni pasto in forma elettronica.

I buoni pasto elettronici rappresentano una forma di incentivo per i dipendenti, ma a guadagnarci sono anche le aziende, che adottando questi strumenti possono beneficiare di un risparmio fiscale: i buoni pasto, infatti, sono esenti da tasse e contributi. I buoni pasto elettronici, poi, rappresentano un’alternativa concreta al pagamento in contanti, riducendo il rischio di frodi e semplificando la gestione delle spese aziendali.

Buoni pasto cartacei, la soluzione AMoney

Accettare i buoni pasto significa aumentare la propria clientela, ma potrebbe comportare anche un aumento del lavoro amministrativo. Argentea, società attiva dal 1985 nell’ambito dei pagamenti digitali e gestore di terminali certificato Bancomat, ha ideato la soluzione modulare AMoney per tutte le problematiche legate al retail. All’interno della suite, i moduli BP e BPE sono studiati appositamente per risolvere le complessità legate al mondo dei buoni pasto, cartacei ed elettronici. 

AMoneyBP

AMoneyBP è la soluzione di Argentea per la gestione dei buoni pasto cartacei che libera l’esercente dalla complessa gestione che prevede di conservarli e inviarli per poter ricevere il pagamento dall’emettitore. Il buono pasto dematerializzato è più sicuro, verificabile e rintracciabile in qualsiasi punto del processo.

AMoneyBP:

  • verifica il buono letto dallo scanner (azzerando i rischi di accettare buoni non validi);
  • dematerializza il buono pasto cartaceo direttamente in cassa;
  • si collega alle piattaforme dei principali emettitori
  • richiede un solo dispositivo per elaborare tutti i buoni pasto
  • offre un report costante online sui buoni pasto già accettati
  • certifica i dati delle transazioni e predispone sia la pre-fattura, sia la fattura verso l’emettitore.

AMoneyBPE

Abbiamo già detto che i buoni pasto elettronici sono una soluzione fiscalmente più vantaggiosa per le aziende. Ai retailer, però, esigono una gestione non lineare di tutto il processo, a partire dal punto cassa. AMoneyBPE è la soluzione che semplifica e rende più sicura la gestione dei buoni pasto elettronici:

  • legge la card del buono pasto direttamente con il dispositivo POS
  • collega la transazione di cassa con il sistema di pagamento (senza dover inserire gli importi manualmente)
  • permette di accettare i buoni pasto elettronici su tutte le casse del punto, ai tavoli o in mobilità
  • si integra con i più diffusi software dei registratori di cassa
  • visualizza tutte le transazioni con buoni pasto su uno stesso portale (AMoneyPortal), indipendentemente dagli emettitori
  • supporta anche la modalità di pagamento con codice OTP.

In conclusione, se i buoni pasto sono un vantaggio per le aziende e un benefit per i dipendenti che li utilizzano, non devono costituire un onere aggiuntivo per l’esercente.
Le soluzioni AMoneyBP e AMoneyBPE di Argentea assolvono perfettamente al compito di rendere la gestione dei buoni pasto semplice, veloce e sicura.

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Come è fatto il pos ideale per ristoranti nel 2023

01.08.2023

Come è fatto il pos ideale per ristoranti nel 2023

01.08.2023

Come è fatto il pos ideale per ristoranti nel 2023

Nell’immaginario dei consumatori, il Pos è lo strumento che ci attende alla cassa e che ci viene generalmente porto dal titolare o dal professionista presente al momento del pagamento e con cui il cliente interagisce limitatamente, tanto più nell’era contactless.

Non sempre, infatti, si ordinano piatti che hanno lo stesso costo e in tal caso separare i conti è una forma di rispetto e cortesia, anche se al tavolo ci sono solo due persone.

In altri casi, quando si è in tanti, parcellizzare il conto per differenze minime può rivelarsi eccessivo o poco elegante e si procede a una divisione “alla romana” che però può scontrarsi con un aspetto piuttosto rilevante: le diverse modalità con cui i singoli clienti scelgono di pagare. In un tempo ormai lontano, si procedeva infatti ad accumulare la somma totale, attraverso scambi di contante e piccoli equilibrismi, basati sulla fiducia comune e sulla promessa, al massimo, di restituire a stretto giro di posta qualche piccola differenza.

Ma parliamo del “mondo di prima”.

Il tema della gestione dei conti separati si innesta fortemente sulla grande evoluzione delle abitudini di pagamento che hanno portato milioni di persone, anche in un paese tradizionalmente legato al contante come l’Italia, a fare a meno del cash. Grazie anche all’accelerazione prodotta dal triennio pandemico, sempre più italiani scelgono di pagare senza mettere mano al portafoglio, utilizzando la carta di credito, di debito o prepagata per effettuare anche un comodo tap and go oppure affidandosi alle numerose applicazioni mobili per i pagamenti digitali, embeddate sui su dispositivi come smartphone e smartwatch.

Conti separati al ristorante significa experience migliore

Come confermano i dati, non solo i pagamenti cashless nella ristorazione incontrano sempre di più il favore del pubblico, ma si traducono anche in un maggior volume di spesa: secondo i dati dell’Osservatorio caffè e ristoranti 2022, i pagamenti in modalità contactless e comunque cashless hanno presentato un transato medio in crescita del 101% rispetto al 2021 e del 63% rispetto al 2019. Se i clienti hanno abbracciato con convinzione le nuove modalità di pagamento, per i gestori di bar e ristorante la sfida è offrire un servizio all’altezza delle nuove aspettative perché, nel mondo reale o virtuale, il pagamento rientra a pieno titolo nella customer experience complessiva, quell’insieme di dinamiche che, nel migliore dei casi, crea fedeltà e spinge la persona a tornare più volte in un arco di un tempo medio-lungo.

Chi si oppone alla richiesta dei clienti di ottenere conti separati, commette un grave errore di forma e di metodo e rischia di penalizzare la brand reputation del locale: a nessuno interessa perdere tempo, tanto più se il motivo è una scarsa digital confidence.

Tuttavia, se il problema dal punto di vista ideale non esiste – è giusto e doveroso concedere ai clienti di poter pagare separatamente in contanti o in digitale – all’atto pratico qualche valutazione va fatta per evitare che l’elaborazione di molteplici conti si trasformi in un momento critico soprattutto quando coincidono più situazioni avverse (locale troppo pieno nello stesso tempo, lentezza nell’emissione di fatture o scontrini a causa di connessione poco performante, errori del personale nella registrazione di ordinazioni che alterano il totale, ecc).

Gestione dei conti separati: cosa ti serve

Come in altri ambiti, la soluzione passa dalla tecnologia, dall’innovazione e dalle giuste scelte in ambito hardware e software.

Quali sono le caratteristiche irrinunciabili di un tool da utilizzare per gestire i conti in maniera fluida, snella e veloce? Un aspetto fondamentale è l’accettazione di diverse modalità di pagamento per lo stesso tavolo, per non far sentire nessuno a disagio o in difficoltà rispetto al metodo scelto.

Le opzioni di pagamento devono rispecchiare le casistiche reali (conto unico, conto equamente diviso, conti separati) e mettere a disposizione del cliente lo scontrino per ciascuna spesa.

Ma ancora più rilevante è la centralità del cliente nel processo di split payment: costui infatti deve restare al centro dell’esperienza proprio come in tutte le fasi del customer journey nel ristorante e non diventare subalterno alle possibilità tecnologiche o alle prassi del gestore.

Un tool che vuole fare la differenza deve quindi consentire al cliente/ai clienti di decidere le modalità di pagamento e di gestire al tavolo tutti i processi, senza inutili lungaggini alla cassa, luogo spesso scomodo e logisticamente di passaggio tra chi viene e chi va: il conto può essere preparato in cassa ma grazie al terminale mobile si possono evitare confusioni, sovrapposizioni, e code lunghe che risultano noiose dopo una serata piacevole.

Se la centralità del cliente è l’aspetto da non trascurare, la scelta di un modulo per i pagamenti deve fare la differenza anche per il personale: più la tecnologia è semplice, più gli utenti possono usarla da soli, con le stesse logiche intuitive e touch dei device di casa, più i dipendenti potranno mettere impiegare le loro energie per attività meno routinarie e a più alto valore aggiunto, generando quindi vantaggi tangibili per tutta l’organizzazione.

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Come semplificare la gestione dei conti separati nel tuo ristorante

24.07.2023

Come semplificare la gestione dei conti separati nel tuo ristorante

24.07.2023

Come semplificare la gestione dei conti separati nel tuo ristorante

Ormai è prassi consolidata, non solo tra gruppi di amici e comitive ma anche tra coppie di partner o colleghi: parliamo del conto separato al ristorante, una richiesta trasversale che risponde a diverse logiche.

Non sempre, infatti, si ordinano piatti che hanno lo stesso costo e in tal caso separare i conti è una forma di rispetto e cortesia, anche se al tavolo ci sono solo due persone.

In altri casi, quando si è in tanti, parcellizzare il conto per differenze minime può rivelarsi eccessivo o poco elegante e si procede a una divisione “alla romana” che però può scontrarsi con un aspetto piuttosto rilevante: le diverse modalità con cui i singoli clienti scelgono di pagare. In un tempo ormai lontano, si procedeva infatti ad accumulare la somma totale, attraverso scambi di contante e piccoli equilibrismi, basati sulla fiducia comune e sulla promessa, al massimo, di restituire a stretto giro di posta qualche piccola differenza.

Ma parliamo del “mondo di prima”.

Il tema della gestione dei conti separati si innesta fortemente sulla grande evoluzione delle abitudini di pagamento che hanno portato milioni di persone, anche in un paese tradizionalmente legato al contante come l’Italia, a fare a meno del cash. Grazie anche all’accelerazione prodotta dal triennio pandemico, sempre più italiani scelgono di pagare senza mettere mano al portafoglio, utilizzando la carta di credito, di debito o prepagata per effettuare anche un comodo tap and go oppure affidandosi alle numerose applicazioni mobili per i pagamenti digitali, embeddate sui su dispositivi come smartphone e smartwatch.

Conti separati al ristorante significa experience migliore

Come confermano i dati, non solo i pagamenti cashless nella ristorazione incontrano sempre di più il favore del pubblico, ma si traducono anche in un maggior volume di spesa: secondo i dati dell’Osservatorio caffè e ristoranti 2022, i pagamenti in modalità contactless e comunque cashless hanno presentato un transato medio in crescita del 101% rispetto al 2021 e del 63% rispetto al 2019. Se i clienti hanno abbracciato con convinzione le nuove modalità di pagamento, per i gestori di bar e ristorante la sfida è offrire un servizio all’altezza delle nuove aspettative perché, nel mondo reale o virtuale, il pagamento rientra a pieno titolo nella customer experience complessiva, quell’insieme di dinamiche che, nel migliore dei casi, crea fedeltà e spinge la persona a tornare più volte in un arco di un tempo medio-lungo.

Chi si oppone alla richiesta dei clienti di ottenere conti separati, commette un grave errore di forma e di metodo e rischia di penalizzare la brand reputation del locale: a nessuno interessa perdere tempo, tanto più se il motivo è una scarsa digital confidence.

Tuttavia, se il problema dal punto di vista ideale non esiste – è giusto e doveroso concedere ai clienti di poter pagare separatamente in contanti o in digitale- all’atto pratico qualche valutazione va fatta per evitare che l’elaborazione di molteplici conti si trasformi in un momento critico soprattutto quando coincidono più situazioni avverse (locale troppo pieno nello stesso tempo, lentezza nell’emissione di fatture o scontrini a causa di connessione poco performante, errori del personale nella registrazione di ordinazioni che alterano il totale, ecc).

Gestione dei conti separati: cosa ti serve

Come in altri ambiti, la soluzione passa dalla tecnologia, dall’innovazione e dalle giuste scelte in ambito hardware e software.

Quali sono le caratteristiche irrinunciabili di un tool da utilizzare per gestire i conti in maniera fluida, snella e veloce? Un aspetto fondamentale è l’accettazione di diverse modalità di pagamento per lo stesso tavolo, per non far sentire nessuno a disagio o in difficoltà rispetto al metodo scelto.

Le opzioni di pagamento devono rispecchiare le casistiche reali (conto unico, conto equamente diviso, conti separati) e mettere a disposizione del cliente lo scontrino per ciascuna spesa.

Ma ancora più rilevante è la centralità del cliente nel processo di split payment: costui infatti deve restare al centro dell’esperienza proprio come in tutte le fasi del customer journey nel ristorante e non diventare subalterno alle possibilità tecnologiche o alle prassi del gestore.

Un tool che vuole fare la differenza deve quindi consentire al cliente/ai clienti di decidere le modalità di pagamento e di gestire al tavolo tutti i processi, senza inutili lungaggini alla cassa, luogo spesso scomodo e logisticamente di passaggio tra chi viene e chi va: il conto può essere preparato in cassa ma grazie al terminale mobile si possono evitare confusioni, sovrapposizioni, e code lunghe che risultano noiose dopo una serata piacevole.

Se la centralità del cliente è l’aspetto da non trascurare, la scelta di un modulo per i pagamenti deve fare la differenza anche per il personale: più la tecnologia è semplice, più gli utenti possono usarla da soli, con le stesse logiche intuitive e touch dei device di casa, più i dipendenti potranno mettere impiegare le loro energie per attività meno routinarie e a più alto valore aggiunto, generando quindi vantaggi tangibili per tutta l’organizzazione.

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Smart payment: come rendere più agili i pagamenti

06.07.2023

Smart Payment: come funzionano e quali sono i vantaggi

06.07.2023

Smart payment: come rendere più agili i pagamenti

Smart payment: cosa sono e come funzionano?

Negli ultimi anni, il mondo dei pagamenti ha subito una vera e propria rivoluzione grazie all’avvento degli smart payment. I sistemi di pagamento basati sull’utilizzo di tecnologie digitali permettono di effettuare transazioni in modo rapido, sicuro e conveniente.

Secondo l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, sul fronte degli smart payment, l’Italia è uno dei paesi a maggior crescita in Europa nell’ultimo anno: +33,6%. Nel 2022 il transato con strumenti di pagamento digitale in Italia è cresciuto a doppia cifra, arrivando a sfiorare i 400 miliardi di euro (pari al 40% dei consumi), valore che comprende sia i pagamenti basati su carte e wallet (390 miliardi di euro), sia i pagamenti su conto (7 miliardi di euro).

Ma come rendere più agili i pagamenti attraverso gli smart payment? Ecco alcune soluzioni che stanno prendendo sempre più piede nel mercato.

Smart payment, largo al contactless

I pagamenti contactless sono in continua crescita: nel 2022 hanno raggiunto i 186 miliardi di euro (+45% sul 2021). L’utilizzo di carte di credito e debito contactless sta diventando sempre più diffuso, anche dopo la fine della pandemia, durante la quale questa modalità veniva preferita per motivi sanitari. Le carte contactless, dotate di un microchip e di una microscopica antenna, permettono di effettuare pagamenti senza dover inserire il codice PIN, semplicemente avvicinando la carta al terminale di pagamento. Questo sistema permette di effettuare transazioni in pochi secondi ed è particolarmente utile nei casi in cui si devono effettuare pagamenti di importi ridotti.

Smart payment, il futuro è nella mobilità

Stanno prendendo sempre più piede le soluzioni di mobile payment, ovvero i pagamenti effettuati attraverso lo smartphone. Questi sistemi, che possono essere realizzati attraverso app specifiche o tramite il sistema di pagamento integrato nei dispositivi mobili, permettono di effettuare transazioni in modo rapido e sicuro, senza dover utilizzare carte di credito o debito, grazie alla tecnologia NFC integrata nei dispositivi mobili.

Lo smartphone si conferma il centro delle innovazioni in ambito pagamenti, grazie alla diffusione ormai capillare (nel 2021 era utilizzato da quasi due terzi della popolazione mondiale) e alla capacità di offrire una user experience sempre più ottimale rispetto agli strumenti tradizionali, sia nei pagamenti in negozio sia in quelli online. Nel 2022, l’uso di smartphone e dispositivi indossabili (i cosiddetti wearable) è cresciuto del 122%, infatti, rispetto all’anno precedente, sempre stando ai dati dell’Osservatorio.

Pagamenti in-app

I pagamenti in-app permettono di effettuare acquisti direttamente dalle applicazioni scaricate sui dispositivi mobili. Sono generalmente gestiti da un sistema di pagamento integrato all’interno dell’app stessa, il che rende il processo di acquisto più veloce e semplice per l’utente. Inoltre, offrono spesso opzioni di pagamento sicure, come l’utilizzo di carte di credito o di sistemi di pagamento online come PayPal o Apple Pay.

Le app che offrono i pagamenti in-app sono sempre più diffuse, soprattutto in settori come il gaming e lo shopping online.

Pay by link

Questa innovativa tecnologia di pagamento consente ai commercianti di inviare un link di pagamento ai loro clienti, il quale, una volta cliccato, li porterà direttamente alla pagina di pagamento del negozio. Questo metodo di pagamento è molto conveniente, in quanto consente ai clienti di effettuare pagamenti in modo rapido e sicuro, senza dover inserire manualmente i dati della propria carta di credito o effettuare un bonifico bancario. I commercianti possono utilizzarlo per effettuare pagamenti a fornitori o dipendenti, semplificando così le operazioni finanziarie.

Smart payment, compra ora, paghi dopo

Il Buy Now Pay Later (BNPL) è una delle autentiche rivelazioni di questi ultimi anni. Nel 2022 le transazioni con la modalità che consente di pagare gli acquisti a rate senza interessi o commissioni aggiunte hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, crescendo del +253% rispetto al 2021 (dati Osservatorio Innovative Payments). Ciò significa che i consumatori possono fare acquisti più costosi senza dover pagare l’intero importo in anticipo. Il Buy Now Pay Later è diventato popolare durante la pandemia, quando molte persone hanno subito una riduzione del reddito a causa dei lockdown.

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Pagamenti elettronici: un must have per il tuo business

06.07.2023

Pagamenti elettronici: un must have per il tuo business

06.07.2023

Pagamenti elettronici: un must have per il tuo business

L’Italia è uno dei paesi a maggior crescita, nell’ultimo anno, per quanto riguarda i pagamenti elettronici: +33,6%. A certificarlo è l’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, sui dati della BCE. I pagamenti digitali continuano a crescere, nel nostro Paese, sfiorando quota 400 miliardi di euro, a dimostrazione che la crisi pandemica ha cambiato strutturalmente le abitudini dei consumatori, i quali sempre più trovano questi mezzi comodi, veloci e sicuri.

Oggi appare impossibile, quindi, poterne farne a meno nel proprio esercizio commerciale.
E non soltanto perché offrire ai propri clienti la possibilità di pagare con strumenti elettronici è un obbligo di legge.

Il sorpasso dei pagamenti elettronici sul contante è vicino

Secondo una ricerca realizzata a maggio 2023 da Mastercard in collaborazione con AstraRicerche, le carte superano i contanti in termini di preferenza assoluta come futuro strumento di pagamento. Il 43,4% di Pmi ed esercenti è molto vicino ai temi di digitalizzazione e innovazione, mentre il 36,6% sente l’esigenza di accelerare la trasformazione digitale per stare al passo con i tempi e per ragioni di competizione. Attualmente, la stragrande maggioranza dei pagamenti elettronici avviene utilizzando carte e wallet (390 miliardi di euro), mentre i pagamenti basati su conto corrente e/o su conti di moneta elettronica non alimentati da carte concorrono solo per 7 miliardi di euro di transazioni.

Esistono molti motivi per cui un retailer deve offrire i pagamenti elettronici. L’offerta di queste opzioni di pagamento può migliorare l’esperienza di acquisto dei clienti, aumentare le vendite e la sicurezza delle transazioni.

Pagamenti elettronici, perché offrirli in 5 punti

Perché oggi chi si occupa di retail deve poter offrire ai propri clienti i pagamenti elettronici? Le ragioni principali possono essere così spiegate:

  1. Convenienza per i clienti: sempre più persone preferiscono pagare con carte di credito o di debito, o utilizzare servizi di pagamento online come PayPal, per la loro comodità e sicurezza. Offrire queste opzioni di pagamento ai clienti può quindi aumentare la soddisfazione dei clienti e migliorare l’esperienza di acquisto complessiva.
  2. Aumento delle vendite: offrire pagamenti elettronici contribuisce ad aumentare le vendite. I clienti che non hanno contanti a disposizione o che preferiscono non usarli possono comunque effettuare acquisti, aumentando il potenziale di guadagno del commerciante (ad es. in caso di un acquisto non preventivato).
  3. Sicurezza: l’uso di pagamenti elettronici aumenta la sicurezza delle transazioni commerciali. Le operazioni con carte di credito e di debito sono protette da protocolli di sicurezza avanzati, che riducono il rischio di frodi e di perdite finanziarie.
  4. Riduzione dei costi: l’uso di pagamenti elettronici può anche ridurre i costi per il retailer. Ad esempio, l’accettazione di pagamenti con carte di credito e di debito riduce i costi delle transazioni in contanti, mentre l’uso di servizi di pagamento online abbatte i costi di elaborazione.
  5. Competitività: offrire pagamenti elettronici può anche aumentare la competitività del retailer sul mercato. I clienti che si aspettano opzioni di pagamento convenienti e sicure sono sempre di più, e i commercianti che non offrono queste opzioni rischiano di perdere clienti a favore dei concorrenti che li adottano.

I pagamenti elettronici migliorano l’immagine dell’esercizio commerciale

Altri motivi che stanno portando a una sempre maggiore adozione dei pagamenti elettronici riguardano la possibilità di espandere il proprio mercato, ad esempio con l’ecommerce, effettuando vendite online e accettando pagamenti digitali da clienti in tutto il mondo.

I pagamenti elettronici offrono anche maggiore flessibilità per un esercizio commerciale: gli acquisti possono essere pagati anche tramite smartphone, tablet, o dispositivi indossabili.

In definitiva, dall’adozione dei pagamenti elettronici può sicuramente derivare un miglioramento dell’immagine aziendale: i clienti vedono l’offerta di diverse opzioni di pagamento come un segno di professionalità e affidabilità.

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Gestione dei buoni pasto elettronici: una guida in 7 step

06.07.2023

Gestione dei buoni pasto elettronici: la guida completa

06.07.2023

Buoni pasto elettronici: come gestirli al meglio

I buoni pasto elettronici sono un modo ormai molto diffuso per offrire ai dipendenti un beneficio in termini di welfare da parte delle aziende. Rispetto ai vecchi buoni pasto cartacei, quelli elettronici sono molto più pratici e comodi, e sono esenti da oneri fiscali e previdenziali; tuttavia, la loro gestione richiede comunque alcune attenzioni particolari.
Vediamo i 7 step per gestire al meglio i buoni pasto da erogare alle proprie risorse.

Step 1: Scegliere la tecnologia di gestione

La prima cosa da fare per gestire i buoni pasto elettronici è scegliere la tecnologia di gestione, passo apparentemente scontato ma in realtà non banale. Esistono diverse opzioni tra cui scegliere, come le carte prepagate o le app mobili, e la scelta dipende dalle esigenze della tua azienda e dei tuoi dipendenti. Ad esempio, se i tuoi dipendenti utilizzano molto i loro smartphone, potresti optare per un’app mobile.
Tutto nell’ottica di una miglior UX.

Step 2: Acquistare i buoni pasto elettronici

Una volta scelta la tecnologia di gestione, si passa all’acquisto. I buoni pasto elettronici possono essere acquistati direttamente dalle società che li emettono o attraverso intermediari.

Step 3: Distribuire i buoni pasto elettronici ai dipendenti

Dopo aver acquistato i buoni pasto elettronici, è necessario distribuirli ai dipendenti, insieme alla formazione adeguata all’utilizzo e alle normative che ne regolano l’uso. È importante trasmettere il messaggio che i buoni pasto non sono un benefit, ma una parte della retribuzione.

Step 4: Monitorare l’utilizzo dei buoni pasto elettronici

Per evitare frodi o abusi nell’utilizzo dei buoni pasto elettronici, fondamentale è monitorarne l’utilizzo. I dati di utilizzo sono interpretabili attraverso appositi software di gestione, e comprendono metriche relative al numero di utilizzi, alla frequenza di utilizzo e all’esercizio commerciale presso cui vengono usati.

Step 5: Ricaricare i buoni pasto elettronici

Quando i buoni pasto elettronici sono esauriti, va da sé che è necessario ricaricarli. Il tempismo è fondamentale: la ricarica deve avvenire secondo i tempi prestabiliti che permettano al dipendente un uso continuativo dei buoni.

Step 6: Gestire le scadenze dei buoni pasto elettronici

I buoni pasto elettronici hanno una scadenza, generalmente di un anno. Scadenza che è importante monitorare e che va gestita nel migliore dei modi lato dipendenti. Ad esempio, potresti inviar loro un promemoria qualche settimana prima della scadenza, o valutare un rinnovo della scadenza laddove la quantità accumulata fosse importante. Non sempre è possibile, ma quando lo è questo costituisce un plus agli occhi dei dipendenti.

Step 7: Fornire assistenza ai dipendenti

In caso di problemi o difficoltà nell’utilizzo dei buoni pasto elettronici, è importante fornire assistenza ai dipendenti. Oggi l’opportunità è ampia: si può considerare di strutturare una chatbot, un numero dedicato, un’assistenza online, addirittura un canale Telegram.

In conclusione, la gestione dei buoni pasto elettronici rappresenta una soluzione moderna e pratica per le aziende e i dipendenti. Grazie alla loro digitalizzazione, i buoni pasto diventano più facili da utilizzare e da gestire, riducendo i costi e i tempi di gestione. L’utilizzo consapevole di questi strumenti digitali consente anche di avere un maggiore controllo sull’utilizzo dei buoni pasto da parte dei dipendenti, evitando così eventuali abusi o sprechi. L’introduzione dei buoni pasto elettronici è un’opportunità per le aziende di dimostrare la tendenza ad adottare soluzioni innovative, migliorando così la propria immagine e reputazione.

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