Categorie
Consumer News Retail

Buy Now Pay Later: cos’è? Una guida per chi vende

08.06.2023

Buy Now Pay Later: guida al BNPL per chi vende - Argentea

08.06.2023

BNPL: il Compra Ora Paga Dopo per chi vende

Buy Now Pay Later: cos’è? Come può essere sfruttato da chi vende? Una guida a un modello in forte ascesa

Buy Now Pay Later: compra ora, paghi dopo. O meglio, in rate mensili di uguale importo e senza interessi. È la grande novità di questi ultimi anni nell’eCommerce, uno dei servizi di pagamento innovativi che sta destando un interesse crescente tra i consumatori. Fiorito nel 2021, si è confermato anche nel 2022, contribuendo all’incremento generale dei pagamenti digitali. La percentuale di italiani che lo ha già utilizzato per uno o più acquisti online e/o in negozio è del 13%, ma si dice intenzionato a servirsene, in futuro, il 33%. Secondo le stime dell’Osservatorio Innovative Payments basate su dati dell’Osservatorio eCommerce B2c, nel 2022 le transazioni BNPL hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, con una crescita del +253% rispetto al 2021! La maggior parte degli acquisti pagati con il BNPL (86%) sono stati effettuati su Internet.

Come funziona il Buy Now Pay Later?

Il Buy Now Pay Later (BNPL) è un servizio che permette di far pagare la merce, a chi acquista, a rate (di norma 3 o 4, ma Amazon arriva fino a 12) senza oneri aggiuntivi (se si rispettano le scadenze). L’addebito delle rate avviene in automatico, di norma ogni 30 giorni, sulla carta di credito o debito indicata al momento del pagamento, oppure tramite servizi innovativi di pagamento digitale, come Klarna o PayPal.

All’acquirente è richiesto un impegno a seguire un piano rateale a breve termine, versando la cifra dovuta nei tempi concordati, altrimenti possono scattare penali e commissioni. Per accedere al BNPL, chi acquista deve essere maggiorenne; per questo, oltre a fornire nome e cognome, deve indicare anche la data di nascita. Completano i dati, numero di telefono, indirizzo email e di fatturazione. Effettuata la registrazione, è necessario aprire un conto di pagamento legato all’account.

Buy Now Pay Later, come utilizzarlo per vendere

Ecco i principali passi da compiere per aggiungere il Buy Now Pay Later alla propria piattaforma di eCommerce.

  • Scegli la piattaforma di Buy Now Pay Later: esamina le diverse opzioni disponibili e scegli quella che meglio si adatta alle tue esigenze e a quelle dei tuoi clienti.
  • Registrati come venditore: segui le istruzioni sul sito web della piattaforma scelta per registrarti come venditore. Potrebbe essere necessario fornire alcune informazioni sul tuo business, come ad esempio il sito web e i dati fiscali.
  • Integra la piattaforma nel tuo eCommerce: la maggior parte delle piattaforme di BNPL offre soluzioni di integrazione per i venditori online. Segui le istruzioni fornite per integrare la piattaforma nel tuo sito web eCommerce.
  • Comunica l’opzione di pagamento ai tuoi clienti: una volta che hai integrato la piattaforma di BNPL nel tuo sito web, assicurati di comunicare ai tuoi clienti che questa opzione è disponibile.

BNPL, rischi e vantaggi per i merchant

È importante sottolineare che ad assumersi il rischio del credito è il fornitore del servizio di pagamento, che versa l’intero importo dell’ordine fatto dal cliente al venditore (sia fisico che online) al momento dell’acquisto. I merchant possono quindi trarre vantaggio dall’adozione del BNPL incassando subito l’importo della vendita. Secondo una ricerca PayPlug, quelli che hanno attivato questo servizio nei loro store hanno registrato un incremento del 10% nelle vendite.

L’incertezza riguardo al quadro normativo è uno degli svantaggi; in Italia, difatti, al momento mancano norme dedicate. L’UE, comunque, sta rivedendo le regole della normativa sul credito al consumo, per estenderle anche al BNPL.

Le piattaforme Buy now pay later

I protagonisti del Buy Now Pay Later oggi sono Klarna (la prima a lanciare questo tipo di servizio), Affirm, Afterpay, PayPal, Revolut, N26, Curve, Monzo, Opyn, Scalapay, Square, Apple Pay (disponibile solo su iOS16), Revolut (che consente agli utenti consumer di suddividere il costo degli acquisti fino a 499 euro in tre rate), Billie, Resolve (spin-off di Affirm), Hokodo e Keo World.

Queste società di pagamento innovativo ricavano il loro guadagno da commissioni che il negozio paga su ogni transazione effettuata.

#e-payments
#EuropeanPaymentsInitiative
#CircuitoEuropeoPagamenti
Categorie
Consumer News Retail

Quali pagamenti innovativi sono il futuro per il tuo business

08.06.2023

Metodi di pagamento innovativi: quale futuro per il tuo business?

08.06.2023

Quali pagamenti innovativi sono il futuro per il tuo business

Il mondo dei pagamenti sta vivendo una vera e propria rivoluzione. Nuove tecnologie, nuovi metodi, nuove esigenze: le tradizionali transazioni in contanti o con carte di credito stanno cedendo il passo a nuove forme di pagamenti innovativi che offrono maggiore comodità, sicurezza e velocità.

Secondo i dati degli Osservatori del Politecnico di Milano, il transato degli Innovative Payments in Italia è passato da meno di un miliardo di euro nel 2017 a quasi dieci miliardi nel 2021, e il trend è destinato a crescere.
Per le imprese, è fondamentale garantire una User Experience all’avanguardia e poter processare tutti i pagamenti innovativi in maniera efficiente. Ecco i principali di cui tenere conto.

Pagamenti innovativi: quali considerare per la tua impresa

Pagamenti mobili

Con il crescente utilizzo degli smartphone, i pagamenti mobili stanno diventando sempre più diffusi. App come Apple Pay, Google Pay e SatisPay consentono ai consumatori di effettuare pagamenti rapidi e sicuri utilizzando il proprio dispositivo mobile. I vantaggi dei pagamenti mobili includono la semplicità di utilizzo, l’accesso immediato alle informazioni sulle transazioni e la possibilità di integrare programmi di fedeltà e offerte speciali. Integrare una soluzione di pagamento mobile nel tuo business può migliorare l’esperienza dei clienti e attrarre una base di clientela più giovane e tecnologicamente orientata.

Wallet digitali

I wallet digitali, come PayPal e Amazon Pay, stanno diventando sempre più popolari. Questi servizi consentono ai clienti di memorizzare le informazioni di pagamento in modo sicuro e di effettuare acquisti online in modo rapido e conveniente. I wallet digitali offrono anche una maggiore protezione contro frodi e violazioni dei dati, poiché le informazioni sensibili non vengono trasmesse direttamente ai venditori. Implementare un sistema di pagamento che supporta wallet digitali può semplificare il processo di acquisto online per i tuoi clienti e aumentare la fiducia nella sicurezza delle transazioni.

Pagamenti contactless

I pagamenti contactless consentono ai clienti di effettuare transazioni semplicemente avvicinando la loro carta di credito o il loro dispositivo mobile al terminale di pagamento. Questa tecnologia, nota anche come NFC (Near Field Communication), è ormai una certezza diffusa. I pagamenti contactless sono particolarmente adatti per le transazioni di importo ridotto, come acquisti al dettaglio, ristorazione o trasporti pubblici. Implementare terminali di pagamento contactless nel tuo business può migliorare l’efficienza delle operazioni di pagamento e ridurre i tempi di attesa dei clienti.

Pagamenti biometrici

I pagamenti biometrici utilizzano le caratteristiche fisiche uniche degli individui, come impronte digitali o riconoscimento facciale, per autorizzare le transazioni. Questa forma di pagamento offre un elevato livello di sicurezza e comodità. I pagamenti biometrici sono particolarmente adatti per transazioni in negozi fisici o per l’autenticazione di pagamenti online. Implementare una soluzione di pagamento biometrico nel tuo business può offrire un’esperienza utente senza problemi e una maggiore protezione contro frodi e violazioni dei dati.

Pagamenti innovativi e POS unico come veicolo di sicurezza, risparmio e comodità

In conclusione, i pagamenti innovativi stanno cambiando il modo in cui le aziende interagiscono con i propri clienti. Dal mobile payment ai wallet digitali, dai pagamenti contactless ai pagamenti biometrici, ci sono numerose opzioni disponibili per migliorare l’esperienza di pagamento. È importante valutare attentamente le esigenze del tuo business e i desideri dei tuoi clienti per identificare quale o quali forme di pagamento innovativo possano essere integrate con successo nella tua strategia aziendale. Implementare queste soluzioni può consentirti di offrire un’esperienza di pagamento all’avanguardia, soddisfare le aspettative dei tuoi clienti e posizionare il tuo business in linea con il futuro dei pagamenti digitali.

Un elemento chiave per migliorare l’esperienza dei clienti e semplificare i pagamenti è l’implementazione di un punto vendita (POS) unico. Un POS unico consente ai clienti di effettuare pagamenti in modo rapido e senza problemi, indipendentemente dal canale o dal punto di contatto scelto. Che si tratti di un negozio fisico, di un sito web o di un’app mobile, un POS unico sincronizza e integra tutti i dati di pagamento, consentendo una transizione fluida tra i diversi canali. Questo non solo offre una maggiore comodità ai clienti, ma consente anche di avere una visione unificata delle transazioni, semplificando la gestione delle operazioni e fornendo un servizio personalizzato. Inoltre, un POS unico può supportare diverse forme di pagamento innovative, come pagamenti mobili, wallet digitali e pagamenti contactless, offrendo ai clienti una vasta gamma di opzioni di pagamento e soddisfacendo le loro preferenze individuali.

#e-payments
#EuropeanPaymentsInitiative
#CircuitoEuropeoPagamenti
Categorie
Consumer News Retail

Scegliere il POS per il tuo negozio: cosa devi considerare

08.06.2023

Scegliere il POS per il tuo negozio: cosa devi considerare

08.06.2023

Scegliere il POS per il tuo negozio: cosa devi considerare

Negli ultimi anni, il mondo retail ha subito una trasformazione digitale che ha portato alla diffusione di nuovi strumenti di pagamento, come i POS (Point of Sale), ovvero i terminali per il pagamento con carta di credito o debito, divenuti obbligatori per legge.

Scegliere il POS giusto per il proprio negozio richiede un’attenta analisi dei vari modelli a disposizione: il POS deve essere affidabile, efficiente e in grado di soddisfare le esigenze del proprio business.

In generale, il funzionamento del POS prevede il collegamento del dispositivo con la banca per effettuare la transazione dal conto corrente del cliente a quello dell’esercente, che può stabilire quali circuiti attivare: PagoBancomat e Maestro e, per le carte di credito, Visa, Mastercard, American Express, etc. Generalmente gli istituti bancari propongono un POS di riferimento.

Scelta del POS, i punti chiave da considerare

La prima cosa da considerare nella scelta del POS è il tipo di attività che si gestisce. Ad esempio, un ristorante avrà esigenze diverse rispetto a un negozio di abbigliamento. Per questo motivo, è importante scegliere un POS che sia adatto alle specifiche necessità del proprio settore merceologico.

In secondo luogo, occorre valutare la facilità d’uso. Il personale del negozio deve essere in grado di operare facilmente con il sistema, senza dover perdere tempo prezioso. Inoltre, il POS deve essere in grado di gestire le transazioni con qualsiasi carta, sia di credito, sia di debito.

Un’altra considerazione importante nella scelta del POS è la sicurezza. Il sistema deve essere in grado di garantire la piena affidabilità delle transazioni, prevenendo eventuali frodi o violazioni della privacy dei clienti.

Infine, si deve valutare l’assistenza tecnica offerta dal fornitore del POS. È importante poter contare su un supporto tecnico efficiente e rapido in caso di problemi o malfunzionamenti del sistema.

I vari tipi di POS, come orientarsi?

In commercio esistono diversi tipi di POS:

  • fissi (da banco e collegati alla rete internet)
  • wireless (senza cavi, per muoversi nel locale o negozio)
  • smart, con funzionalità di registratore di cassa (gestione digitale della ricevuta di pagamento, archivio delle transazioni, monitoraggio delle operazioni)
  • portatile (con SIM integrata per accettare i pagamenti ovunque senza la necessità di uno smartphone)
  • mobile (connesso allo smartphone per i pagamenti in mobilità).

Per orientarsi fra le numerose offerte a disposizione conviene valutare le spese complessive. Bisogna prendere in considerazione molte di voci di spesa, fra cui: installazione, noleggio o acquisto, canone mensile, commissioni da applicare sulle transazioni, assistenza tecnica.

I POS più convenienti per i piccoli commercianti sono quelli che offrono un basso costo di attivazione e una commissione percentuale sulle transazioni limitata. È importante anche verificare la presenza di eventuali costi nascosti, come ad esempio quelli legati alla manutenzione del dispositivo.

Bonus POS 2024, cos’è

Il Bonus POS è un incentivo economico in grado di coprire parte delle spese sopportate dagli esercenti per l’accettazione dei pagamenti digitali via POS. Ai commercianti e alle imprese offre l’opportunità di incassare pagamenti elettronici in maniera veloce, sicura, affidabile e semplice. Il bonus POS 2024 è il credito di imposta come misura di ristoro a vantaggio di commercianti e partite IVA (per tutti gli esercenti con fatturato fino a 400 mila euro annui), ed è pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni eseguite tramite carte di pagamento. Il tax credit sui pagamenti digitali va utilizzato in compensazione (con il Modello F24), a decorrere dal mese successivo rispetto a quello in cui si sostiene la spesa.

Il POS senza… il POS

Ultimamente si sono affacciate sul mercato nuove soluzioni che puntano a sostituire il POS fisico con soluzioni omnicanale e dematerializzate. Tra queste spicca la trasformazione degli smartphone in POS e inizia a diffondersi anche il Conversational Commerce, che permette di processare i pagamenti tramite WhatsApp.

#e-payments
#EuropeanPaymentsInitiative
#CircuitoEuropeoPagamenti
Categorie
Consumer News Retail

L’esperienza vale (quasi) quanto il prodotto

21.12.2022

L’esperienza vale (quasi) quanto il prodotto

21.12.2022

L’esperienza vale (quasi) quanto il prodotto

Valori, integrità e fiducia nel brand incidono in misura sempre maggiore sulle decisioni d’acquisto

Per gli acquirenti, la relazione con il servizio clienti e l’assistenza è diventata fondamentale. Rispetto al periodo pre-pandemia, il 59% degli Italiani ha dichiarato di fare shopping in modo nuovo: lo attesta la quinta edizione del rapporto “State of the Connected Customer” redatto da Salesforce. L’87% degli intervistati sostiene che in tempi di cambiamento il valore della fiducia è ancora più importante.

La ricerca rileva che per l’89% dei consumatori  l’esperienza offerta da un’azienda è importante tanto quanto i suoi prodotti e servizi. E la percentuale sale tra la generazione dei Millenial, attestandosi al 92%. Di fatto, gli scambi tra clienti e brand sono diventati più vari e sostanziali. Il coinvolgimento è “digital-first”, ma oggi le aziende puntano a integrare i dati delle interazione online e offline per fornire un’esperienza il più possibile personalizzata.

Data la grande quantità di informazioni che vengono raccolte nel corso delle interazioni, il 73% dei consumatori dà per scontato che le aziende valutino con attenzione le loro esigenze individuali. Si tratta, però, di un rapporto di fiducia, ancora, molto da conquistare. I dati infatti dicono che l’83% dei consumatori italiani nell’ultimo anno ha cambiato brand per i propri acquisti e che soltanto il 43% ha dichiarato di fidarsi delle ditte dove effettua compere.

In particolare, nei prossimi tre anni il 59% degli Italiani si aspetta di fare più ricorso ai metodi di pagamento contactless, mentre il 52% prevede di fare più acquisti tramite i social media. Un discorso percentualmente ancora più elevato per i Millenial (56%) e la GenZ (61%).

Per soddisfare queste aspettative, diverse realtà hanno scelto di rivolgersi a soluzioni digitali. In momenti come questo, fatti di transizione e cambiamento, dare una risposta alle esigenze dei clienti è basilare. Analizzando i bisogni dei consumatori si possono aumentare le vendite, investire nei servizi di assistenza e costruire con chi acquista un rapporto fondato sulla reale fiducia.

#e-payments
#EuropeanPaymentsInitiative
#CircuitoEuropeoPagamenti
Categorie
Consumer News Retail

Cybersecurity? Nell’e-commerce è una priorità

21.12.2022

Cybersecurity? Nell’e-commerce è una priorità

21.12.2022

Cybersecurity? Nell’e-commerce è una priorità

Una ricerca evidenzia che i merchant sono consapevoli dei rischi informatici e vogliono proteggersi

La sicurezza digitale prima di tutto.  In Italia 2 operatori dell’e-commerce su 5, il 44%, dichiarano di essere stati vittima di almeno un cyber attacco dal momento in cui hanno aperto il loro e-store. È quanto emerge da una ricerca condotta da Prestashop, che evidenzia come i merchant italiani siano in buona parte consapevoli dei rischi digitali e considerino prioritario investire nella cybersecurity.

L’indagine mette in luce che un terzo degli operatori e-commerce intende impiegare risorse economiche per mettersi al riparo dagli attacchi digitali. In molti vorrebbero affrontare le insidie cyber internamente, ma i budget limitati e l’assenza di competenze portano 8 merchant su 10 a optare per l’esternalizzazione dei servizi di protezione e sicurezza.

Fortunatamente, per la maggior parte degli operatori e-commerce italiani, le perdite finanziarie dovute agli attacchi cyber non sono state ingenti. Tuttavia, diversi hanno scelto di difendersi tramite la protezione dei pagamenti (100%), la creazione di backup (80%) e la tutela dei dati personali (80%). In generale, tutti puntano a soluzioni di cybersecurity che non incidano sulla semplicità e la fruibilità dell’esperienza di acquisto.

Gli assalti cyber affrontati dai merchant italiani hanno riguardato bot dannosi, attacchi ai server DNS, DDoS e SQL, injection, ransomware e uso fraudolento del nome del dominio. Soltanto 1 attacco su 4 ha richiesto più di un’azione per essere risolto. Rispetto al resto del mondo, dove il 20% degli attacchi informatici vengono risolti in meno di un’ora, in Italia nessun danno è stato risolto in questo tempo: il 25% ha impiegato mezza giornata, un altro 25% quasi una settimana per eliminare i danni.

Quali le soluzioni approntate? Il 50% dei merchant italiani ha scelto di installare le patch di sicurezza mancanti, mentre il 25% ha deciso di reinstallare il backup. Non sono stati pagati riscatti per fermare il cyber attacco, così da non incentivare ulteriori azioni fraudolente.

e-commerce e cybersecurity
#e-payments
#EuropeanPaymentsInitiative
#CircuitoEuropeoPagamenti
Categorie
Consumer News Retail

Pagamenti digitali in Europa, qual è la situazione?

30.11.2022

Pagamenti digitali in Europa, qual è la situazione?

30.11.2022

Pagamenti digitali in Europa, qual è la situazione?

L’Italia presenta grandi margini di crescita secondo la Bce

L’utilizzo dei pagamenti elettronici in Italia è in forte aumento, ma in alcune aree italiane ha bisogno di crescere con un ritmo più alto per raggiungere i livelli degli altri Paesi europei. Negli ultimi anni, del resto, pagare è diventato sempre più semplice, grazie a sistemi elettronici sicuri, rapidi ed economici.

Grazie ai dati della Banca Centrale Europea (gli ultimi dati aggiornati sono del 2020) possiamo fare un confronto a livello internazionale. Come prima cosa, vediamo che nell’Eurozona le donne sono più inclini a pagare in contanti, ma anche i più giovani (18-24) rispetto alle persone con età tra 25 e 54 anni. Solo il 19% dei laureati preferisce i contanti, contro il 26 per cento di coloro che hanno un diploma e il 36 per cento di coloro che hanno la licenza media.

Gli italiani continuano hanno grandi margini di miglioramento su questo fronte: secondo la Bce nel nostro Paese avvengono in contanti l’82% del numero delle transazioni e il 58% del loro valore. Solo la Spagna, tra le principali economie europee, registra valori più alti. Persino la Germania mostra una chiara preferenza per il contante (77 per cento delle transazioni e 51 per cento del valore), a differenza della Francia (dove i valori sono rispettivamente 59 e 25 per cento).

Tra il 2016 e il 2020 il numero e il valore delle transazioni in contanti in Italia è comunque diminuito. Anche se negli altri stati dell’Eurozona, però, il calo è stato più evidente: il numero è sceso del 5,8% contro il 3,7% del nostro paese. Il loro valore, invece, è sceso dell’11 per cento circa in Italia, contro un 5,6 per cento nell’Eurozona. All’interno del Paese, si deve rilevare che il Centro-Sud è più propenso a utilizzare i contanti, sia in termini di valore che di numero delle transazioni.

#e-payments
#EuropeanPaymentsInitiative
#CircuitoEuropeoPagamenti
Categorie
Consumer News Retail

L’accelerazione dei pagamenti digitali al ristorante

30.11.2022

L’accelerazione dei pagamenti digitali al ristorante

30.11.2022

L’accelerazione dei pagamenti digitali al ristorante

Nei primi 6 mesi del 2022 le transazioni sono cresciute dell’85,9%

Crescono i pagamenti digitali degli italiani. Anche al ristorante. Secondo le rilevazioni del Digital Payments Monitor di Worldline Merchant Services Italia la ristorazione nel primo semestre 2022 ha fatto registrare un +111,5% in volumi e un +85,9% di transazioni rispetto al 2021. Il settore dell’hôtellerie, per restare nell’ambito Horeca, ha registrato un +184,7% sui volumi un +155,9% sul numero di transazioni rispetto al 2021.

Più in generale i pagamenti con carte italiane in tutti i settori hanno infatti registrato un aumento dell’11,8% nel primo semestre 2022 rispetto al corrispondente periodo del 2021 e del 9,3% in confronto alla prima metà dell’anno del 2019, rispetto quindi al periodo pre-Covid. Da notare che il 2022, in confronto al 2019, ha avuto una accelerazione nel mese di maggio rispetto al 2021.

Il Digital Payments Monitor ha anche rilevato l’andamento dei pagamenti digitali complessivi in alcune importanti regioni italiane del Nord e Centro Italia. Lombardia, Veneto e Toscana hanno mostrato aumenti di volumi in maniera sostanzialmente omogenea nei confronti del primo semestre 2021, facendo registrare rispettivamente +12,9%, +13,5%, +17,2%.

Se, invece, facciamo il confronto con il 2019 in alcune regioni come l’Emilia-Romagna (quasi +25%), la Puglia (+23%), il Trentino-Alto Adige (+25% vs. 2019 e +39,8% vs. 2021) e la Liguria, (+16,7% vs 2019 +19,9% vs 2021). In negativo, invece, risalta la Sicilia con un -0,9% rispetto al 2021.

Per quanto riguarda, invece, le carte estere, l’osservatorio di Worldline Merchant Services Italia rivela che nel complesso il livello di pagamenti digitali in Italia resta ancora sotto il livello pre-pandemia, anche se ci sono dei segnali positivi per alcune categorie di turisti, come ad esempio inglesi e americani.

Fonte:  Worldline Merchant Services Italia

pagamenti digitali dati
#e-payments
#EuropeanPaymentsInitiative
#CircuitoEuropeoPagamenti
Categorie
Consumer News Retail

Più semplice, veloce e intuitiva: ecco la nuova versione di AMoneyPortal

28.10.2022

Più semplice, veloce e intuitiva: ecco la nuova versione di AMoneyPortal

28.10.2022

Più semplice, veloce e intuitiva: ecco la nuova versione di AMoneyPortal

Lo strumento di Argentea per migliorare la performance del punto vendita si rinnova!

AMoneyPortal si trasforma: sarà più semplice, veloce e intuitivo. Del resto, il team Argentea ha dimostrato ancora una volta di saper evolvere e adattarsi al contesto.

Il nuovo portale ha visto il team di sviluppo impegnato sia in un lavoro di restyling per rendere la consultazione ancora più intuitiva, sia in una importante riprogettazione di alcune funzionalità. L’obiettivo resta il medesimo: semplificare il lavoro di chi utilizza AMoneyPortal.

Dal 31 ottobre 2022 dal link di accesso al portale, scoprirete una nuova interfaccia pensata per rendere il lavoro più semplice, veloce e intuitivo e ottimizzato per tutti i device. I link, gli accessi al portale e la possibilità di consultare lo storico dell’anno in corso e di quello precedente resteranno comunque invariati.

La grande evoluzione riguarda il motore di instradamento multi-banca delle transazioni: sarà infatti possibile poter configurare l’instradamento delle carte, non solo per circuito (MasterCard, Visa, Bancomat, Maestro), bensì anche per tipologia di carta (MasterCard debito, MasterCard credito, Visa credito, Visa debito, Commercial, Consumer,…) .

Rimane invariata la possibilità di aggiungere gli instradamenti per fascia di importo, fascia oraria e giorno della settimana.

Grazie a questo nuovo strumento, il Merchant riuscirà ad ottenere una maggiore ottimizzazione delle commissioni sulle transazioni.

AMoneyPortal
#e-payments
#EuropeanPaymentsInitiative
#CircuitoEuropeoPagamenti
Categorie
Best Case Consumer News Retail

Svolta cashless: i locali che vietano i contanti

28.10.2022

Svolta cashless: i locali che vietano i contanti

28.10.2022

Svolta cashless: i locali che vietano i contanti

A Milano una catena di pasticcerie ha seguito questo esempio, si paga solo con bancomat, carte e app

Completamente cashless. É la svolta realizzata da un numero sempre crescere di punti vendita. Ma che cosa significa essere cashless?

Semplice: accettare pagamenti solo attraverso bancomat, carte e app. Niente contanti, mai.

L’ultima attività a seguire questo esempio è stato una catena di pasticcerie presente a Milano con quattro punti vendita e altri due previsti in apertura entro la fine dell’anno. Nei punti vendita di Baunilla i contanti non sono ammessi, senza eccezioni: è possibile effettuare pagamenti esclusivamente tramite carte di credito, bancomat e Satispay per qualunque acquisto, dalle brioche al caffè, dai pasticcini alle torte.

Nei piani dei fondatori di Baunilla l’abolizione dei contanti è solo un primo passo verso la completa digitalizzazione del brand per garantire sempre maggiore efficienza, sicurezza, trasparenza e velocità ai nostri clienti. Altre aziende a Milano avevano già adottato questa politica a Milano e sicuramente non mancheranno i nuovi esempi nei prossimi mesi.

La svolta cashless non è però piaciuta a tutti e sulla pagina Facebook di Baunilla sono arrivati anche commenti critici di clienti che chiedono la possibilità di poter usare i contanti. I titolari, però, rispondono che numerosi clienti, trascorse alcune settimane dall’apertura, si dichiarano soddisfatti della scelta e sono impressionati dalla comodità di questa soluzione.

 

#e-payments
#EuropeanPaymentsInitiative
#CircuitoEuropeoPagamenti
Categorie
Consumer News Retail

La rivoluzione del quick commerce

28.10.2022

La rivoluzione del quick commerce

28.10.2022

La rivoluzione del quick commerce

Il fenomeno del quick commerce si sta diffondendo sempre di più. Ma di cosa si tratta?

Il quick commerce è un insieme di servizi che permettono di consegnare la merce a chi l’ha ordinata nel giro di pochissimo tempo: l’obiettivo è assicurare al consumatore un’esperienza più veloce possibile. Il q-commerce si è diffuso all’inizio soprattutto tra i beni di largo consumo, ma si sta espandendo anche in altri settori merceologici come beauty, tecnologia o, ad esempio, il commercio di fiori.

Per garantire i propri servizi il quick commerce ha bisogno di una rete di magazzini a livello locale in aree limitrofe a quelle d’acquisto. La consegna dei prodotti avviene, quindi, in tempi rapidi per la vicinanza ai magazzini logistici o per l’uso di mezzi come e-bike, scooter elettrici o biciclette.

Questi servizi, quindi, nascono per offrire ai clienti piccole quantità di prodotti in tempi rapidissimi, recapitati ai clienti dove ne hanno bisogno. Gli utenti stanno cambiando le loro abitudini di acquisto e iniziano a considerare prioritari sempre di più la rapidità, il servizio o l’attenzione al cliente, rispetto ad un possibile sconto o invio gratuito.

Dall’inizio del 2020, le restrizioni imposte a causa della pandemia Covid-19 hanno dato un forte impulso al q-commerce, consentendo ai rivenditori di rimanere operativi attraverso le consegne rapide a domicilio. Ma vediamo i dati disponibili sul tema.

Secondo un rapporto di Coresight Research di fine 2021 il quick commerce genererà tra i 20 e i 25 miliardi di dollari di vendite al dettaglio negli Stati Uniti quest’anno. Il mercato è in rapida crescita anche in Medio Oriente e Nord Africa, aree in cui rappresentava un giro d’affari di 9 miliardi di dollari nel 2020. Inoltre, secondo le previsioni di Statista, il mercato crescerà del 24% tra il 2020 e il 2024 per raggiungere 20 miliardi di dollari.

Anche in India il mercato del commercio rapido è destinato a toccare i 5,5 miliardi di dollari entro il 2025 con una crescita di 15 volte. Un esempio che viene seguito anche dalla Cina secondo la società di consulenza RedSeer. In Europa, invece, la situazione sembra essere leggermente diversa, con circa 10 marchi della grande distribuzione che si contendono un mercato ancora molto legato alle grandi insegne.

quick commerce
#e-payments
#EuropeanPaymentsInitiative
#CircuitoEuropeoPagamenti