L’ascesa degli alternative payments e il crescente trend del pagamento da smartphone sono, per gli esercenti della ristorazione, un fenomeno con cui fare i conti, ma anche un’ottima opportunità per innovare e guardare avanti.
Accettare nuove modalità di elaborazione delle transazioni equivale, infatti, ad aprirsi a nuovi target e nuove modalità di ingaggio con la clientela e, al tempo stesso, facilitare la vita di dipendenti e collaboratori.
Con il giusto Pos, è possibile cavalcare questa evoluzione senza complicazioni: vediamo come.
Nell’ambito della crescita dei pagamenti digitali nella ristorazione, il fattore da non perdere di vista è la tendenza a fare a meno delle carte, appoggiandosi a dispositivi come smartphone o smartwatch per pagare. Se gli italiani che utilizzano il telefono per effettuare l’ultimo passaggio della customer journey sono oltre sette milioni, non resta che adeguarsi.
Un discorso che vale per tutti gli attori, grandi e piccoli. L’esercente, infatti, anche in contesti piccoli e laterali, deve tener conto dei bisogni dell’utenza, quella più competente a livello digitale (giovani, professionisti) e quella che, come nel caso dei turisti, può arrivare da contesti dove, rispetto allo scenario italiano, la penetrazione dell’innovazione nel sistema dei pagamenti è ancora più pervasiva.
Ma non c’è da temere: abilitare il Pos del proprio ristorante al pagamento da smartphone è un processo semplice.
Quali sono i pagamenti da smartphone che l’esercente deve accettare?
In primo luogo, c’è quello in modalità A2A, ovvero account to account, che permette al cliente di inviare denaro all’esercente, direttamente dal suo conto senza dover utilizzare la carta o digitare importi.
In che modo? Scansionando un QR Code, che sarà esposto in cassa o generato sul display del Pos dall’esercente al momento del pagamento. Il cliente, inquadrandolo con l’app del suo servizio di pagamento mobile/banca, potrà avviare la transazione con una semplice conferma.
Consentire un pagamento di questo tipo non richiede necessariamente l’utilizzo di altri dispositivi: esistono soluzioni per integrare nel proprio Pos un modulo dedicato in modo semplice e fluido.
È proprio questo che fa AMoneyAP di Argentea, la soluzione che consente di predisporre sul terminale il QR Code per effettuare il pagamento con il metodo alternativo preferito.
Le applicazioni per il trasferimento di denaro sono infatti varie: in alcuni casi, l’utente utilizzerà direttamente l’app del servizio (Satispay, Bancomat Pay), in altri casi, potrebbe usare anche quella della banca.
La forza di un modulo flessibile come AMoneyAP è quella di accettare i più diffusi tipi di pagamento alternativo, venendo incontro alle diverse esigenze del cliente, tramite un solo Pos. Non solo: grazie a questo strumento versatile, non è necessario nemmeno esporre in cassa i singoli QR Code associati ai diversi player.
Il QR Code è sicuramente una della modalità di pagamento alternativo più veloci e funzionali, soprattutto con un modulo integrato che permette una transazione immediata, senza necessità per il cliente di ricercare il merchant o digitare manualmente importi nell’app.
Tuttavia, i pagamenti via smartphone semplificano la vita del ristoratore anche laddove il cliente scegliesse di utilizzare un’app che funziona come wallet, quindi di fatto un portafoglio digitale che memorizza le info della carta. In questo caso, il pagamento viene abilitato avvicinando lo smartphone al terminale, grazie alla tecnologia NFC integrata nel telefono, proprio come se si trattasse di una carta contactless.
Infine, è utile ricordare che pagare con lo smartphone è possibile anche quando in ballo ci sono i buoni pasto elettronici, ovvero quando il ticket viene caricato nella app, per consentire al cliente di usare il benefit aziendale in forma digitale.
Un esempio ulteriore e complementare dell’importanza, per il ristoratore, di potenziare il Pos e renderlo pronto davvero a ogni evenienza.