Da tempo gli italiani hanno compreso che c’è vita oltre il pagamento in contante e, giustamente, non hanno più cambiato idea.
I numeri confermano che nel primo semestre del 2023, il transato dei pagamenti digitali ha raggiunto i 206 miliardi di euro, con un significativo +13% sul medesimo periodo nell’anno precedente. Un dato di sicuro interesse è anche quello relativo al mercato dei “mobile e wearable payment” in prossimità, vale a dire quelle transazioni che i consumatori effettuano nel punto vendita attraverso uno smartphone o uno smartwatch. Come indicano i dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel primo semestre del 2023, con questa modalità, il transato ha raggiunto i 12,2 miliardi di euro (+97%).
Una svolta culturale chiara ma il cambio di passo è stato possibile anche grazie all’evoluzione del Pos, che ormai è sempre più smart.
Se il pubblico sceglie infatti pagamenti alternativi, anche il Point of Sale deve evolvere, e così è stato negli ultimi anni per quei dispositivi dotati di un sistema operativo che consente di accettare i pagamenti evoluti grazie all’integrazione di altri software.
Se il cliente chiede di pagare con un metodo alternativo, non c’è altro da fare che sfoderare il Pos e offrire un servizio comodo e veloce.Prima però bisogna abilitare il Pos per questa tipologia di transazione.
Argentea propone il modulo AMoneyAP, per permettere ai retailer di accettare i pagamenti alternativi più diffusi. Implementando la soluzione, infatti, sul display del terminale Pos apparirà un QrCode che consente di effettuare il pagamento nella modalità gradita al cliente.
Il cliente inquadrerà il QrCode sul terminale con la sua app e non ci sarà bisogno di altre azioni, come inserimento dell’importo manuale o la ricerca del merchant. Tanto meglio, anche al fine di evitare problemi e rallentamenti tipici delle attività di cassa.
I retailer che abilitano il modulo AMoneyAP possono accettare numerosi pagamenti alternativi: rientrano nel novero soluzioni largamente diffuse come Satispay, Alipay, AmazonPay, Tinaba, WeChatPay, BancomatPay. Grazie a queste soluzioni, milioni di italiani hanno semplicemente smesso di mettere mano al portafogli. I commercianti non possono sottovalutare l’ampiezza delle community che fanno affidamento sugli alternative payments, sempre più grandi, strutturate e trasversali. E l’accelerazione sembra destinata a continuare. Se un tempo il cliente che chiedeva di utilizzare un’opzione di pagamento alternativo rappresentava una mosca bianca, o magari un early adopter rispetto al resto della clientela, il quadro oggi appare notevolmente cambiato.
La fidelizzazione del pubblico è uno degli aspetti più importanti per un’attività di successo in campo commerciale. Non è sbagliato affermare che l’espansione della clientela e la percezione positiva del brand da parte dei clienti passino anche da experience positive e fluide al momento del check-out. Un tema a cui devono prestare attenzione in particolare i “più piccoli”, perché i grandi player del retailer, in ogni segmento commerciale, sono ovviamente più veloci nell’intercettare e nell’accogliere le nuove soluzioni, anche quelle relative al pagamento.
L’evoluzione dello smartphone in tool per il pagamento ha ormai da tempo cambiato il modo in cui ci approcciamo ai pagamenti e ai trasferimenti di denaro; non stupisce allora che anche il Pos abbia nel tempo affinato la sua natura di point of sale e sia diventato un tool molto più elastico e inclusivo, garantendo comunque agli esercenti la stessa sicurezza degli incassi tradizionali.