Per milioni di lavoratori, sia nel settore pubblico che privato, i buoni pasto fanno parte della routine quotidiana e rappresentano un benefit aziendale che semplifica la gestione della pausa pranzo.
Secondo i dati di Anseb, l’Associazione Nazionale Società Emettitrici di Buoni Pasto, attualmente in Italia “oltre il 40% dei lavoratori che pranzano fuori casa per motivi attinenti all’attività lavorativa usufruiscono del buono pasto quale titolo di legittimazione: le statistiche parlano di 2,6 milioni di lavoratori circa, suddivisi tra settore privato (1,7 milioni) e pubblico (900.000)”.
Sullo sviluppo di questi strumenti hanno inciso, come sottolinea l’Associazione, i vantaggi connessi all’eliminazione dei costi per allestire servizi mensa interni alle aziende, in particolare quelle medie e piccole, e i benefici fiscali che garantiscono l’esenzione dall’imposta sul reddito e dagli oneri contributivi fino a un ammontare giornaliero stabilito rispettivamente per i formati cartaceo ed elettronico.
I lavoratori negli esercizi convenzionati esercitano quindi il loro diritto a utilizzare i buoni pasto, mentre i titolari delle attività che li accettano possono successivamente ottenere dalle società che li emettono il corrispettivo che gli spetta.
Nel tempo, grazie alle evoluzioni normative, alcune dinamiche connesse all’accettazione dei buoni pasto sono state semplificate, sia in termini di cumulabilità, inteso come utilizzo di più ticket in una stessa occasione, che di ampliamento delle tipologie di esercizi commerciali che li accettano.
Ma c’è voluto ancora più tempo per raggiungere un obiettivo auspicato da tutto il comparto: solo nel 2020, infatti, grazie alla trasformazione in legge del Decreto Semplificazioni, è stato stabilito che a prescindere dalla società emettitrice, i pubblici esercizi devono essere abilitati a leggere i buoni pasto elettronici su un medesimo dispositivo Pos.
I dipendenti e i titolari degli esercizi convenzionati si districano tra più apparecchi POS oltre a dover sostenere un maggior numero di spese per installazioni, commissioni, noleggio dei diversi lettori.
La possibilità di accettare i buoni pasto di diversi emettitori con lo stesso Pos rappresenta un ulteriore tassello da aggiungere al quadro dei vantaggi complessivi del buono pasto elettronico, che gode di una maggior esenzione fiscale rispetto a quello cartaceo (8 euro vs 4 euro).
Accettare un buono pasto elettronico equivale ad accettare un pagamento elettronico, posto anche che non è possibile in alcun caso convertire il valore facciale del buono in versamento di denaro.
Ma è possibile nella realtà o è solo previsto a livello teorico nel “Decreto Semplificazioni”?
Ancora una volta, la semplificazione porta con sé delle scelte che gli esercenti devono compiere per cogliere le opportunità e tradurle in vantaggio ma anche in servizio per i clienti.
Come detto, dal punto di vista tecnologico, non servono più Pos per leggere i ticket dei singoli emettitori e al tempo stesso non serve un Pos specifico per i buoni pasto rispetto ad altri pagamenti che i clienti effettuano normalmente. Tuttavia, è chiaro che sarà un provider a occuparsi dell’abilitazione tecnica della funzionalità di accettazione dei buoni pasto sul Pos.
La scelta del Provider tecnologico è il primo step per accettare via Pos i buoni pasto in modalità elettronica (quindi sotto forma di card) o digitale (via app direttamente dal dispositivo mobile). La platea degli emettitori che l’esercente accetta può aumentare con il tempo, in caso di stipula di nuovi accordi, ma non ci saranno bisogno di aggiungere alcun hardware, proprio in virtù dell’unificazione dell’esperienza di accettazione.
Come in altri casi, è necessario fornire al cliente un’experience semplice, fluida, proprio come quella di un pagamento canonico, consentendo quindi l’accettazione del buono pasto alla cassa, come da canone, ma anche al tavolo o in mobilità.
E monitorare le transazioni anche in background per leggere i dati e capire sempre meglio come potenziare i servizi accessori.
Argentea ha realizzato la propria soluzione di accettazione del buono pasto elettronico che ha ampiamente diffuso nelle catene della GDO e con il suo modulo AMoneyPosUnico ha l’ambizione di raggiungere i ristoratori e tutti quei pubblici esercizi che nel mercato Retail oggi soffrono l’impossibilità di avere quel diritto che il “Decreto Semplificazioni” ha sancito come legale e necessario per i Retailer.
Insieme al partner Posange, Argentea vuole quindi dare il proprio contributo per portare queste semplificazioni ad ogni Retailer: vai al sito e ordina il tuo Pos Unico