La pandemia ha trasformato il concetto di “negozio fisico” e spinge imprenditori ed esercenti a ripensare il modello di business puntando su nuove competenze e investimenti.
La regola è adattarsi al cambiamento. O meglio: acquisire competenze cross – specialmente digital
e web marketing – in grado di aumentare il giro d’affari e migliorare l’esperienza del cliente.
Non per nulla è stata intitolata “Hybrid is the future: il retail verso l’unione fisico e digitale” la sessione del Forum Retail di fine ottobre. Laddove “ibrido” è l’incrocio tra tecnologia e ingegno-competenza umana.
La pandemia ha dimostrato inequivocabilmente che il settore retail deve sapersi
rinnovare. Non solo per sopravvivere ma anche per accrescere il proprio business.
Il concetto di “negozio fisico” ne è uscito talmente trasformato che ci si deve chiedere se sia ancora il caso di
considerarlo valido. Da unico punto di contatto con clienti e consumatori, il negozio è diventato parte di un enorme sistema multi-channel.
Non per caso, secondo quanto emerso dal Forum Retail, c’è la “necessità di ripensare il punto vendita, che deve diventare omnicanale e più flessibile”, come precisa una nota degli organizzatori dell’evento, IKN Italy. “Il consumatore, grazie all’accelerazione digitale imposta dalla pandemia, ha modificato abitudini e modalità di acquisto e vuole ora vivere un’esperienza seamless, ossia più fluida, semplice e trasparente”.
Le parole chiave sono dunque flessibilità, studio del contesto e investimento. La tecnologia di ultima generazione (come il 5G o l’IA), possono rivoluzionare il rapporto con il cliente fornendogli informazioni in real-time. Una customer experience continua. Ottimi spunti sono arrivati anche dalla tavola rotonda dedicata al “Luxury Fashion” sui “nuovi consumi tra digitalizzazione dell’industria e shopping experience cross-canale”: “Grazie ai sistemi di Crm (gestione clienti) più evoluti a disposizione – spiega la nota di IKN Italy – la relazione con il cliente si può declinare in infiniti modi, raccogliendo tutti i dati e le informazioni che possono essere utili nello store: il consumatore si aspetta di essere riconosciuto, che i suoi bisogni e i suoi stili di vita siano noti”.